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«​Il Comune ci dia risposte. Dai colleghi della "Pascoli-Giovinazzi" mancanza di soliderietà»

Il plesso centrale della "Filippo Surico" Il plesso centrale della "Filippo Surico"

«Alla luce delle recenti dichiarazioni della giunta municipale propensa alla demolizione del plesso “Surico centrale”, chiediamo, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, che l ’Amministrazione comunale chiarisca con atti ufficiali la sede dove saranno allocate le classi di scuola media del nostro istituto; chiediamo inoltre di quanti e quali laboratori e aule in generale potranno usufruire gli alunni e infine richiediamo, già per l’anno scolastico 2019/20, il dimensionamento unico in emergenza».

A parlare, stavolta, sono i docenti dell'istituto comprensivo Filippo Surico in seguito alle note vicende che, per motivi di sicurezza, obbligarono il sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti a firmare il decreto di chiusura del plesso centrale di via delle Spinelle (18 gennaio 2018).

«La chiusura della sede centrale avvenuta durante il periodo delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico - scrivono i docenti in uno dei tanti comunicati inviati alla stampa sulla vicenda Surico - ha interessato 756 alunni frequentanti e condizionato le scelte delle nuove famiglie con conseguenti effetti negativi sul numero delle Iscrizioni per la scuola dell’infanzia e la scuola secondaria di primo grado, i due ordini della scuola che si sono visti privati dei loro plessi: gli alunni iscritti per l’anno scolastico 2018/19 sono stati solamente 707 e la diminuzione è sostanziale solo nei due ordini di scuola maggiormente penalizzati, infanzia e media.

Tutto ciò ha fatto sì che in un solo anno scolastico avvenisse la perdita definitiva di 3 posti di lavoro che non si sono spostati da un istituto ad un altro ma sono definitivamente svaniti sull’intero territorio comunale».

Gli insegnanti della "Filippo Surico", inoltre, elencano una serie lunghissima di problematiche riscontrate da alunni e docenti delle 11 classi allocate in seguito all'ordinanza sindacale, nel plesso Pascoli: «Le classi sono dotate solo di un laboratorio di informatica e sono prive di telefono fisso, piano di evacuazione, libero accesso all’ascensore (serio problema per disabili e personale con difficoltà deambulatoria), sala docenti, laboratorio scientifico e biblioteca.

Ci sono problemi di privacy e igiene a causa dei bagni condivisi tra docenti e alunni perchè senza chiavi, distinzione di sesso e non completamente chiusi (la parte superiore resta comunicante).

Durante le ore di Educazione Fisica, inoltre, è stato necessario condividere la palestra con gli alunni della scuola primaria dell’altro istituto con conseguenti problemi di spazio e di sicurezza».

Il quadro descritto dai docenti della scuola Surico, insomma, è di quelli da "mani nei capelli", anche perché, nel futuro prossimo, sono attesi ulteriori effetti negativi: «Difficilmente le famiglie iscriveranno i propri figli in un istituto che è allocato all’interno di un altro, non più in grado di poter formulare una corretta ed adeguata offerta formativa».

Ed ecco la "bordata" che non ti aspetti, quella che gli insegnanti della scuola Surico riservano ai loro colleghi dell'istituto Pascoli-Giovinazzi: «Siamo dispiaciuti per la mancanza di solidarietà da parte dei colleghi che sembrano non aver compreso la gravità di una situazione che investe tutta la popolazione scolastica. Avremmo voluto e vorremmo tuttora ricercare insieme una soluzione che garantisca una pari offerta formativa per tutti gli alunni di Castellaneta e il mantenimento, anche per il futuro, dei due Istituti comprensivi, allontanando lo spauracchio della diminuzione dei posti di lavoro».

L'ultimo pensiero, ovviamente, i docenti lo rivolgono all'Amministrazione comunale: «L’ordinanza sindacale del 18 gennaio offriva l’occasione buona per dare un equilibrio strutturale alle scuole di Castellaneta mentre invece, ha aggravato la situazione sparpagliando le classi della Surico in 6 plessi, determinandone la perdita del senso d’identità.

Questa strada, nel giro di un paio di anni potrebbe far scomparire la prima scuola media nata a Castellaneta, decretandone la perdita dell’autonomia e l’inevitabile accorpamento con l’istituto “Pascoli-Giovinazzi”».

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