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Morrone: «Vogliamo spiegare il motivo della petizione per abbassare la Tari a Massafra»

Domenico Morrone Domenico Morrone

Un’ulteriore informazione ai cittadini di Massafra costretti a pagare di più la tassa dei rifiuti solidi urbani (Tari). Come molti sanno sta terminando la petizione, con raccolta di firme, per abbassare la Tari organizzata dalla Lega con Salvini di Massafra. Un atto ed un impegno doveroso, quasi obbligato verso i cittadini, stante la incapacità dell’amministrazione Quarto ad opporsi ai diktat che provengono dalla regione Puglia a danno dei massafresi.

Dal 1° gennaio 2018, come sappiamo, saremo costretti a pagare di più la Tari. Un aumento di 34 (33,92) euro/tonnellata, più IVA ed un importo, mediamente mensile, di 3 mila euro di ecotassa, per un aumento complessivo di circa 270.000 euro/anno. Con provvedimento in data 30 dicembre 2017, la regione Puglia (Ager/Grandaliano) obbligava il comune di Massafra (senza avvisarlo prima) a conferire i suoi rifiuti nella discarica di Statte (affianco alla nostra e sempre di proprietà della CISA di Massafra e con un percorso stradale ancora più breve), stante l’imminente esaurimento della discarica di Massafra, per colpa della stessa regione che ha fatto scaricare da noi quasi tutti i comuni, ed il silenzio quasi rassegnato e compiacente, speriamo noi, dell’amministrazione Quarto e di qualche consigliere regionale, sperduto fra i meandri della burocrazia regionale (chi l’ha visto?). Con una solerzia pari alla tempestività per gli affari (legittimi per lei) la ditta CISA comunicava in data 11 gennaio 2018 al comune di Massafra (che non aveva avuto ancora alcuna comunicazione) che a seguito di variazione del sito di conferimento del rifiuto presso la discarica di Statte, la tariffa risultava variata da 110,16 euro/tonnellata a 144,08 euro/tonnellata più ecotassa, in conseguenza dei costi di trasporto (cioè pagare di più per un tratto di strada più breve) e smaltimento dei rifiuti.

Quali le conclusioni:

- La regione Puglia, senza interpellare il Comune di Massafra, stabilisce con la ditta CISA tutti i passaggi successivi.Infatti comunica in data 29 gennaio 2018 le determinazioni del caso al comune di Massafra e cioè dopo la ditta CISA.
- Quale l’analisi dei costi ha fatto la ditta CISA per chiedere ulteriori 34 euro/tonnellata considerato che si tratta dello stesso percorso,anzi più breve, e dello stesso trattamento dei rifiuti e senza che il comune dica qualche cosa?

Il comune di Massafra cosa ha fatto per confutare o quanto meno dissentire dagli accordi fra regione Puglia e ditta CISA? Niente, niente, niente. Silenzio fessi (cioè noi) a pagare.

Rivolgiamo, ancora una volta le stesse domande :

- Quali sono i rapporti istituzionali tra la regione Puglia e la ditta CISA di Massafra?
- Quali i rapporti istituzionali tra il comune di Massafra e la ditta CISA di Massafra?

I massafresi aspettano una risposta e vogliono sapere (Pinuccio ...rispondi. Striscia la notizia) ed in attesa di tanto, vogliono partecipare con la petizione per abbassare la Tari che la Lega con Salvini ha indetto e che consegnerà al comune fra pochi giorni.

Domenico Morrone
Direttivo Locale - Responsabile servizi
Lega Salvini - Sez. di Massafra

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