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Com’eri vestita?: a Massafra una mostra sul pregiudizio legato allo stupro

Un angolo della mostra allestita a Massafra Un angolo della mostra allestita a Massafra

Era il 2013 quando veniva inaugurata presso l’Università del Kansas What were you wearing?”, la mostra che espone riproduzioni di abiti di donne vittime di stupro volta a sensibilizzare le questioni di genere a partire da un sospetto ricorrentemente verso chi subisce molestie o violenza sessuale: “Forse lo hai provoca tu…”

Nel 2018 il progetto viene contestualizzato in Italia grazie al lavoro di Libere Sinergie di Milano: “Com’eri vestita?” si adatta al contesto socio-culturale italiano, scuotendo l’attenzione pubblica e decostruendo, pezzo dopo pezzo, gli stereotipi sulla violenza sessuale.

A settembre 2018 un piccolo miracolo: all’APS Sud Est Donne, grazie al supporto di Rosangela Paparella, ottiene il franchising per la Puglia, dove la mostra “Com’eri vestita?” inizia a peregrinare, dal Salento al Gargano, fino ad approdare, venerdì 5 aprile a Massafra.

E propria nella città delle Gravine, grazie al contributo dell’Ambito territoriale di Massafra, dell’Amministrazione Comunale di Massafra e del Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio”, presso gli spazi del Palazzo della Cultura, sarà possibile, per una settimana – fino a venerdì 12 aprile – conoscere le storie delle 17 donne vittime di violenza attraverso i loro abiti (non quelli reali, ma fedeli riproduzioni): tute, pigiami, jeans, maglioni a collo alto, abiti che, nella loro semplicità, smontano senza troppe parole quei pregiudizi che colpevolizzano le vittime di violenza.

Troppo spesso infatti, la domanda “Com’eri vestita?” arriva come un pugnale a colpevolizzare le donne che hanno subito uno stupro: lo stereotipo persiste, vivo, in ogni interrogatorio della sopravvissuta alla violenza, in numerosi articoli che la narrano, ogni qualvolta ci si trova a confrontarsi su questo tipo di episodi. Il “Se l’è cercata” è ancora molto presente nelle riflessioni su questi temi, tanto che il vestito indossato, il comportamento o l’atteggiamento tenuto, la scollatura, la gonna corta vengono ancora oggi letti come detonatore della violenza.

La mostra non è solo denuncia, ma anche catarsi che corre lungo un filo di cotone: ciascuno dei 17 abiti che compongono la mostra è il frutto del lavoro di donne “liberate” dalla spirale della violenza, coinvolte nel progetto “Women Friendly” del CAV Rompiamo il Silenzio, che mira a costruire percorsi personalizzati, flessibili ed integrati di inclusione.

L’inaugurazione della mostra, prevista per le ore 18 di venerdì 5 aprile, vedrà dopo i saluti istituzionali di Maria Rosaria Guglielmi, Assessora alle Politiche Sociali, Istruzione, Terzo Settore e Pari Opportunità, l’intervento di Rosangela Paparella, responsabile in prima persona della mostra per il territorio pugliese e consulente dei Centri Antiviolenza di Sud Est Donne. Durante la serata è prevista la partecipazione degli studenti dell’I.I.S.S. De Ruggieri.

Lunedì 8 aprile, alle ore 18.00, è prevista la presentazione del libro “Non mi toccare. Storie di violenza di genere nei paesi del Sud”, con la partecipazione dell’autrice Elena Manigrasso; dialoga con lei Antonia Palmisano, coordinatrice e psicologa del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio.

La mostra “Com’eri vestita?” è a ingresso libero e visitabile dalle ore 17 alle ore 20 (la mattina è riservata alle visite di studenti). Per info: +39 349 497 8561

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