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L'Isde di Massafra scrive alla provincia di Taranto: "Ascoltate il nostro appello"

Il direttivo dell Il direttivo dell'ISDE - Massafra

Ieri pomeriggio l'ISDE di Massafra ha organizzato un incontro al Palazzo della Cultura di Massafra per commentare gli ultimi eventi giudiziari che hanno sconvolto la provincia di Taranto e che hanno come oggetto tematiche ambientali.

Al termine dell'incontro, il direttivo dell'associazione massafrese ha inviato una lettera aperta al neo presidente della provincia Gugliotti e ai consiglieri provinciali, che riportiamo qui di seguito:

Gentile Presidente Gugliotti e gentili Consiglieri Provinciali di Taranto, da anni ISDE Italia – Medici per l’Ambiente e la sua sezione locale di Massafra seguono con attenzione le criticità ambientali del nostro territorio, e tra queste quelle inerenti la gestione dei rifiuti.

In tale contesto si inscrive l’attiva collaborazione data a supporto del ricorso contro l’ampliamento proprio della discarica di Grottaglie. I recenti avvenimenti giudiziari inducono a pensare che le autorizzazioni per i numerosi impianti di smaltimento dei rifiuti della nostra provincia possano essere state concesse in un clima di verosimile condizionamento.

Per questo chiediamo a Lei, Presidente, ed a tutti i consiglieri l’immediato annullamento in autotutela dei provvedimenti firmati da un Dirigente al momento agli arresti.

In questi ultimi mesi ci sono sembrate “inspiegabili” alcune autorizzazioni concesse frettolosamente, ed in contrasto con pareri autorevoli, fra i quali quello dell’ARPA.

E’ stata un’autentica raffica:

- 5 aprile 2018 autorizzazione all’ampiamento della discarica di Grottaglie(Determina 45/2018);
- 11 aprile 2018 autorizzazione “Inceneritore Fanghi” di Massafra (Determina 47/2018);
- 18 aprile 2018 ampliamento Italcave di Statte (Determina 53/2018);
- 24 luglio 2018 autorizzazione al Raddoppio dell’inceneritore di Massafra (Determina 106/2018).

Tutte firmate dal Dirigente Natile, tutte autorizzate durante la presidenza Tamburrano. Tutte a nostro avviso da annullare in autotutela. E soprattutto a tutela della Salute della collettività, che non può subire una così altra concentrazione di impianti di trattamento di rifiuti.

Oggi è agli arresti chi in passato ci ha chiamato allarmisti. Speriamo che almeno questa volta il nostro appello non cada nel vuoto.

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