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«Quali sono i prossimi muri da abbattere?», a Mottola un concorso per gli studenti

La caduta del muro di Berlino La caduta del muro di Berlino

«Questo concorso di idee mira a innescare una giusta e quanto mai necessaria riflessione sul tema delle barriere fisiche ma non solo. Vuole che i ragazzi si possano esprimere e mettere in evidenza quali sono gli attuali steccati ideologici, quali le limitazioni mentali della società contemporanea, sempre più concentrata a rimarcare le diversità per creare inutili divisioni».

Questo il commento di Crispino Lanza, assessore alla Cultura del Comune di Mottola, in occasione della prima edizione del concorso "Quali sono i prossimi muri da abbattere?", organizzato proprio dal suo assessorato e destinato agli studenti di ogni ordine e grado, che dovranno realizzare un video a tema della durata massima di tre minuti.

Gli elaborati, originali e liberi dal copyright, dovranno pervenire entro il prossimo 25 ottobre all'indirizzo "[email protected]", dopodiché saranno presi in consegna da una giuria di esperti composta dai dirigenti scolastici Pietro Rotolo, Luigi Sportelli e Francesco Raguso oltre che dal fotografo Andrea Rancan, da Andrea De Carlo e Maria Maggi.

Per partecipare sono richiesti anche i dati identificativi completi, l'indirizzo email, il numero di telefono e gli eventuali profili social dei concorrenti, oltre a una scansione del proprio documento d'identità. Qualora il concorrente fosse minorenne, sarà necessaria la scansione dell'autorizzazione da parte di un genitore o di chi ne fa le veci.

La cerimonia di premiazione, invece, si terrà il prossimo 9 novembre, in occasione del trentennale dalla caduta del muro di Berlino, episodio storico al quale il concorso è ispirato. La giuria sceglierà con giudizio autonomo e insindacabile l'elaborato migliore per ciascuna delle due categorie in concorso: alunni delle medie e delle superiori.

«Trenta anni fa cadde un muro - conclude Lanza ma oggi, col senno di poi, possiamo dire che con esso vennero demolite anche le nostre speranze di creare un mondo migliore, lo stesso mondo che John Lennon aveva già sognato con il celebre “Imagine” nel 1971?»

Andrea Carbotti

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