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Massafra esulta: san Leopoldo Mandic è il patrono dei malati oncologici

San Leopoldo Mandic San Leopoldo Mandic

L’Assemblea generale dei vescovi italiani ha approvato il patrocinio di san Leopoldo Mandic per i malati oncologici e anche Massafra esulta di gioia.

Fin dagli anni ’80 del secolo scorso, molti medici, ammalati e loro familiari hanno espresso il desiderio di poter invocare san Leopoldo per una malattia sempre più diffusa e dolorosa: il tumore. La raccolta firme a sostegno di questa iniziativa, partita a gennaio 2018, ha registrato oltre 60mila adesioni.

Il 30 luglio 1942 Padre Leopoldo morì a causa di un tumore all’esofago: malattia che gli era stata diagnosticata e che gli provocava crisi di dolori così lancinanti da farlo svenire. Mirabile e paziente nelle molte sofferenze e infermità che l’hanno accompagnato in tutto l’arco della sua esistenza, ha insegnato, con l’aiuto della grazia divina, con quale spirito di fede vanno affrontate anche malattie incurabili. Offriva tutto al Signore, in unione con il Divino Sacrificio dell’Eucaristia, e per intercessione della Madonna, che chiamava filialmente la sua “Patrona benedetta”, per i suoi penitenti e per il grande ideale dell’unità tra la Chiesa Ortodossa d’Oriente e la Chiesa cattolica di Roma.

Chiese al Signore di poter svolgere il suo ministero fino alla fine dei suoi giorni. Fu esaudito: benché stremato, il 29 luglio 1942, ultimo giorno della sua vita, i suoi biografi testimoniano che confessò circa cinquanta persone nella stanza dell’infermeria del convento.

Una quindicina di giorni prima della morte, la stenosi esofagea era divenuta totale e non permetteva più alcuna alimentazione, sia naturalmente sia per mezzo di sonda, nemmeno delle sostanze liquide. Aveva spesso convulsioni spasmodiche dolorosissime. Riusciva, tuttavia, ad ingerire – cosa inspiegabile con mezzi e cognizioni mediche e con stupore dei medici curanti – soltanto il pane, il vino e l’acqua della purificazione del calice, durante la Santa Messa che ha celebrato fino all’ultimo giorno della sua vita (cf. testimonianza del prof. Enrico Rubaltelli, suo medico e specialista otorinolaringoiatra).

Padre Leopoldo ebbe sempre molta attenzione per le persone ammalate. Una testimonianza afferma: «Anche coloro che non avrebbero mai permesso a un sacerdote di avvicinarsi al proprio letto, appena vedevano padre Leopoldo, si commuovevano, si confessavano e spiravano con il conforto della fede».

San Leopoldo, che ha terribilmente sofferto a causa di questa malattia, ma con serenità, spirito di abbandono e di fiducia nella bontà divina, potrà essere indicato ai malati di tumore e ai loro familiari come un esempio nella difficile prova della malattia e come un intercessore presso Dio per invocare la guarigione, qualora Egli lo volesse, o la forza per sostenere la sofferenza, con fiducia e speranza.

La città di Massafra, ed in particolare la comunità parrocchiale di San Leopoldo Mandic con il parroco don Michele Quaranta, accolgono con grande giubilo la lieta notizia.

Ricordiamo che la parrocchia di Massafra, istituita nel 1991 e realizzata grazie al generoso finanziamento del devoto Raffaele Giannotta, è una delle poche chiese esistenti in Italia, nove in totale di cui sei in Veneto, dedicate al frate cappuccino di origine dalmata canonizzato nel 1983 da papa Giovanni Paolo II, unica in tutto il meridione, e con il patrocinio concesso al santo potrebbe diventare meta di preghiera e di speranza per tanti che soffrono.

Si spera che il progetto esecutivo per la nuova aula liturgica abbia finalmente l’avvio e si possa così realizzare un tempio più grande e adeguato ad accogliere i tanti fedeli della comunità.

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