il Centro Comunale di Raccolta a Castellaneta MarinaUna storia lunga quasi 9 anni, a voler partire dall’inizio, quella del Centro Comunale di Raccolta di Castellaneta Marina.
Da ieri è finalmente aperto al pubblico, infatti, avendo superato gli scogli autorizzativi e di esercizio che lo avevano congelato da aprile del 2017, ossia da quando il direttore dei lavori Giuseppe Velluzzi ne aveva certificato l’ultimazione. Una struttura al centro di polemiche politiche, soprattutto attesa dall’utenza dell’agro castellanetano e della frazione costiera, popolata da decine di migliaia di abitanti durante i mesi estivi che anelavano alla possibilità di conferire regolarmente tutto ciò che non poteva essere messo nelle pattumelle.
Il martedì, giovedì e sabato dalle 8:30 alle 12:30 e il mercoledì, venerdì e domenica dalle 14 alle 18, quindi, l’ecocentro sarà a disposizione di chiunque vorrà disfarsi, oltre che delle classiche frazioni, anche di pile e oli esausti, toner, legno e potature, inerti, pneumatici e RAEE di quasi tutte le tipologie (maggiori informazioni sul sito istituzionale del Comune). Un servizio che concorrerà a fissare le ottimi percentuali di raccolta già raggiunte dall’utenza castellanetana (l’ultimo dato disponibile, quello di novembre, ha fatto segnare il massimo storico: 75,98%).
Una buona notizia, insomma, che sconta comunque il lungo periodo di attesa che ha messo a dura prova la pazienza di molti, in particolare delle forze politiche di opposizione che hanno sempre considerato l’ecocentro il simbolo dell’inefficienza dell’amministrazione Gugliotti.
Perché come detto, tutto ebbe inizio nel marzo 2010, quando il Comune (all’epoca amministrato dal sindaco Italo D’Alessandro) ottenne dalla Regione il finanziamento di 168mila euro per la realizzazione dell’opera, il cui progetto esecutivo fu approvato dopo più di 4 anni, a dicembre del 2014 (l’incarico all’ingegner Velluzzi fu affidato a luglio dello stesso anno).
I lavori veri e propri, dopo l’aggiudicazione della gara avvenuta a luglio del 2015, partirono a novembre con la firma del contratto d’appalto e si conclusero nella seconda metà del 2016.
Da quella data a oggi, è stato un lungo susseguirsi di autorizzazioni mancate e ritardi, che hanno messo in imbarazzo più di una volta l’amministrazione guidata da Giovanni Gugliotti, subentrata nel frattempo, che a più riprese aveva annunciato l’apertura dell’ecocentro. Ritardi che hanno avuto effetto anche sulla struttura, che è invecchiata senza essere usata, tanto da necessitare di ulteriori lavori di manutenzione che sono stati effettuati a metà 2018, con l’impiego di altri 6mila euro.
Con il regolamento per l’utilizzo dell’ecocentro licenziato a marzo scorso e l’autorizzazione all’esercizio di aprile, tuttavia, erano arrivati dei segnali inequivocabili sull’imminente apertura della struttura. L’ulteriore attesa pare essere stata causata dalle lungaggini burocratiche relative all’allaccio dell’utenza elettrica.
Tutta esperienza, comunque, della quale il Comune saprà far tesoro se, come previsto, procederà con la realizzazione di un altro ecocentro, questa volta a servizio del paese. Con il sequestro dell’ex Miroglio, infatti, utilizzata impropriamente come centro comunale di raccolta, Castellaneta non ha una struttura a supporto della raccolta “porta a porta”.
Secondo l’assessore all’Ambiente Giuseppe Angelillo, comunque, il progetto c’è già e presto sarà pubblicato il bando per la sua realizzazione.
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