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Riaperto il "Punto nascita" del San Pio di Castellaneta: le ultime novità

Ospedale di Castellaneta Ospedale di Castellaneta

“Punto nascita” nuovamente operativo dalle 8 di ieri mattina, al “San Pio” di Castellaneta, come annunciato martedì dai sindaci del versante occidentale.

Il riavvio delle attività è stato tenuto a battesimo dal direttore sanitario dell’Asl Vito Gregorio Colacicco, che ha dichiarato che ciò è stato possibile a seguito del ripristino delle condizioni di sicurezza.

L’arrivo della dottoressa Iolanda Chinellato, infatti, ha consentito di ristabilire le turnazioni, garantite comunque facendo ricorso all’istituto contrattuale delle sedute aggiuntive, ossia assegnando qualche turno in più a ogni singolo medico pur rispettando le indicazioni della legge 161 del 2014.

Come dichiarato da Colacicco, la penuria di professionisti «è un dramma, che colpisce diverse discipline. In altre regioni ricorrono a contratti a gettone, ma ciò non è possibile in Puglia come il richiamo in servizio dei pensionati. In ogni caso, abbiamo avviato procedure concorsuali».

Pur avendo tamponato la contingenza, quindi, il problema resta ed è legato anche al numero di nascite che si registrano al “San Pio”: meno di 500 all’anno. Un deficit superato derogando alle indicazioni regolamentari nazionali, proprio perché quell’ospedale è un riferimento per un territorio vasto ed è in grado di arginare il fenomeno della mobilità passiva verso la Basilicata. «Se consideriamo che il comune più popoloso di quel versante, Ginosa – ha spiegato Colacicco –, dista 20 km da Castellaneta e altrettanti da Matera, è evidente come il problema si ponga. Aggravandosi, se si considera anche quanto sia difficoltoso per quei cittadini raggiungere Taranto». In sostanza, la geografia erogativa dei servizi sanitari non si sovrappone alla geografia dei trasporti.

Ma non c’è solo questo problema. Secondo il direttore sanitario, l’analisi dei flussi delle partorienti ha evidenziato come dal versante occidentale della provincia di Taranto vi sia una migrazione verso le strutture di Matera e Acquaviva. «Dobbiamo fare in modo che le gravide abbiano più fiducia nella struttura – ha aggiunto Colacicco –, contiamo in questo senso anche sull’aiuto dei ginecologi, fermo restando che per un parto in sicurezza debba essere garantita la presenza di una terapia intensiva neonatale».

Che Castellaneta non ha, giustificando le rivendicazioni di un territorio che devono andare sia in questa direzione, sia in quella della ricostruzione della credibilità appannata. Ecco perché la manifestazione di domani si terrà comunque, perché come detto dal portavoce del comitato spontaneo, Antonio Mezzapesa, «la nostra è una manifestazione “per” e non “contro”». La notizia della prevista riapertura aveva già raccolto il plauso dei cittadini impegnati nell’organizzazione del corteo “rosa-azzurro”, che non hanno desistito perché rivendicano anche che il “San Pio” ottenga tutto ciò che è previsto dal suo status di ospedale di primo livello, rinnovando in tal senso l’invito rivolto agli amministratori del territorio a manifestare con loro. «Non cerchiamo gloria, ma solo una presa si coscienza da parte di tutta la popolazione interessata – le parole di Mezzapesa –, affinché si faccia partecipe della difesa di un bene primario. Dico ai sindaci di non avere timore di questa manifestazione, ricordando che quanto più grande essa sarà, più forte sarà la spinta che avrete da noi per raggiungere l’obiettivo, insieme».

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