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Nessun caso di Coronavirus in Puglia: gli ultimi aggiornamenti

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Sono risultati tutti negativi al test per SarsCoV-2 i campioni dei 24 casi sospetti giunti ieri al laboratorio di riferimento regionale pugliese. I campioni sono arrivati anche dalla Basilicata che ha chiesto il temporaneo supporto della Regione Puglia.

La notizia è stata resa nota ieri, durante una videoconferenza tra le regioni e le strutture della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Salute, cui ha partecipato il presidente Emiliano.

Restano confermate tutte le disposizioni impartite in materia di prevenzione: si invitano, quindi, tutti i cittadini provenienti dalle regioni in cui ci sono focolai (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) a contattare, preferibilmente telefonicamente, il proprio medico di Medicina generale o il dipartimento della Asl di riferimento territoriale (e mail il 118!).

Per prevenire l’insorgenza di focolai bisognerà inoltre osservare con attenzione tutte le regole che sono state diffuse dal Governo nazionale e dalle autorità sanitarie (i famosi 10 punti).

Ricapitolando, nessun caso di Coronavirus in Puglia, e questa è un'ottima notizia. Ma, ipotizzando per assurdo, come reagirebbe, l'Ente regionale di fronte a singoli casi o all'insorgenza di focolai?

Qualora si presentasse il caso del "paziente numero uno", la Regione passerebbe alla fase esecutiva, mettendo in azione la rete delle unità operative delle malattie infettive: sono 8, delle quali l’unità delle Malattie infettive del Policlinico di Bari è hub regionale. La rete consta di 195 posti letto, dei quali 25 a pressione negativa ed isolamento.

Questa rete entra in azione assieme alla rete di laboratori di microbiologia e virologia, che ha 8 nodi, tra i quali il laboratorio del Policlinico di Bari sarà l’hub per le analisi. A questi si potranno aggiungere altri laboratori presenti sul territorio.

Intanto, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di centralizzare l’acquisizione di tutti i dispositivi di protezione individuale e in particolare delle mascherine nelle due formulazione necessarie in capo alla Protezione civile nazionale che le distribuirà regione per regione secondo le esigenza ed evitando il rischio di accaparramento.

Secondo il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro ad oggi la Regione Puglia avrebbe bisogno di circa 300mila occhialini protettivi e maschere ffp2 e ffp3 al mese. Questa richiesta, con i dati delle aziende sanitarie, è stata trasmessa alla Protezione civile nazionale perché proceda alla fornitura centralizzata.

Chiaramente, se l'epidemia dovesse diffondersi, i quantitativi cambierebbero drasticamente.

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