Il sequestroDimoravano rispettivamente a Massafra e a Palagiano i due italiani tratti in arresto poche ore fa, nell'ambito dell'operazione "Besa 2018", il duro colpo inflitto dalla Guardia di Finanza di Trento ai canali di rifornimento dello stupefacente del Trentino Alto Adige.
I due uomini, di cui non sono state rese note le generalità, all’epoca dei fatti contestati erano entrambi residenti a Bressanone, dove rifornivano il locale mercato di spaccio per conto di un'associazione a delinquere che annoverava 16 cittadini di nazionalità albanese, un kossovaro, un tunisino ed un macedone residenti nei comuni di Bolzano, Merano, Lana, Marlengo ed un cittadino albanese residente nel comune di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.
Sgominata quindi una rete internazionale per il traffico di stupefacenti che aveva il controllo del mercato dello spaccio in provincia di Bolzano.
Le Fiamme Gialle hanno sequestrato circa 20 mila euro in contanti, oltre 25 chili tra cocaina, marijuana e hashish del valore di oltre 550 mila euro ed hanno accertato l’avvenuta immissione in consumo nel solo “mercato” altoatesino di ulteriori 10 chili circa di cocaina e hashish, per un controvalore di circa 500 mila euro.
L’associazione per delinquere armata, era ramificata tra l’Italia, l’Albania, la Germania e la Svizzera. Risultano indagati 43 narcotrafficanti di cui 37 arrestati tra Italia e l’estero. I soggetti coinvolti nella rete sono prevalentemente di origine abanese. Venticinque sono misure di custodia cautelare in carcere emesse dal tribunale di Trento, 22 delle quali eseguite sul territorio nazionale (Trentino Alto Adige, Veneto e Puglia) e le restanti 3 all’estero (Albania, Ungheria e Turchia).
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