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Crollo viale Verdi, i familiari delle vittime: «Al Comune chiediamo chiarimenti»

Il crollo di viale Verdi, nel 1985 Il crollo di viale Verdi, nel 1985

Con un comunicato inviato a tutti gli organi di informazione, il signor Vittorio Romei ed altri 28 firmatari, familiari delle vittime del crollo di viale Verdi, hanno ufficialmente chiesto al Comune di Castellaneta chiarimenti per l’attribuzione delle somme recuperate a seguito della liquidazione dell'eredità giacente Semeraro.

«Alcuni giorni fa - si legge nella nota stampa - abbiamo protocollato all’attenzione del sindaco Gugliotti una nota, in cui purtroppo mettiamo al corrente l’ente comunale del comportamento che sta tenendo il curatore dell’eredità Semeraro, che nonostante le richieste ad adempiere con i dovuti chiarimenti, dai nostri legali, non procede alla redazione della nuova graduazione per la ripartizione dell'esistente somma di 1 milione e 700mila euro solo ed esclusivamente tra tutti i creditori riconosciuti dal Tribunale di Lecce con la sentenza n.1251/2015.

Tale inerzia - scrive il signor Romei in rappresentanza dei firmatari - perdura nonostante sia stato rammentato e documentato come a suo tempo il Comune di Castellaneta deliberò che la transazione prevedeva l’incasso da parte degli aventi diritto della minore somma di 10 milioni e 300 mila euro, messa a disposizione dell'Ente comunale, al netto di quanto già incamerato a titolo di provvisionale e delle somme corrisposte in ottemperanza e ordinanze di assegnazione del giudice dell’esecuzione di Taranto e di quanto ognuno degli aventi diritto incamerato dall’eredità Semeraro, oltre alle spese e competenze legali riconosciute dal Tribunale di Lecce, come peraltro esplicitato in due delibere di giunta, con conseguenziale rinuncia del Comune di Castellaneta a chiedere l'ammissione per il suo ingente credito di circa due milioni di euro.

Per queste ragioni - si legge ancora nel comunicato stampa - nello spirito collaborativo e nella certezza di voler concludere nel rispetto degli impegni presi nelle rispettive transazioni, chiediamo un intervento diretto del Comune di Castellaneta nei confronti della curatrice dell’eredità Semeraro ed al giudice Tutelare del Tribunale di Brindisi onde evitare che venga posto in essere un atto illegittimo ed abnorme, che costringerebbe i richiedenti ad impelagarsi in un ennesimo giudizio pretestuoso e dilatatorio nonché manifestamente dannoso per la stessa amministrazione.

Ricordiamo comunque alla cittadinanza che, con riferimento ai familiari delle vittime solo due non hanno ancora chiuso il contenzioso per il risarcimento dopo la sentenza di appello, nella quale sono state confermate tutte le motivazioni gia assunte in ogni grado di giudizio, dal penale al civile.

Con riferimento al ricorso in Cassazione, dispiace non tanto per l’atto che è nelle prerogative dell’amministrazione comunale, ma per le motivazioni mosse: purtroppo, ancora una volta, si fa riferimento alla corresponsabilità delle vittime in modo generico e senza alcuna base giuridica o di prova, offendendo nuovamente la memoria dei nostri cari».

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