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Nuova opera della scrittrice massafrese Antonietta Benagiano

L'autrice Antonietta Benagiano e la sua ultima opera "Guarda in alto!" | © Massafra

Da gennaio di quest'anno è disponibile "Guarda in alto!", ľultima fatica letteraria della professoressa Antonietta Benagiano, poliedrica scrittrice massafrese.

Il libro (suo terzo poemetto e ventiquattresima opera in generale) - edito dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli - ha avuto input dalla pandemia di Covid-19, con una particolare sollecitazione da parte di altri scrittori, in particolare del direttore di Politicamente Corretto.

Secondo Luciano Nanni, quello della Benagiano è un lavoro che sorge da fantasia e capacità di scrittura, mostrando l’estrema mobilità del linguaggio e il suo adattarsi non solo alle tematiche espresse, ma anche a una società in continuo cambiamento.

E pensare che per decenni Antonietta Benagiano ha cestinato i propri scritti, finché non venne convinta a pubblicarli.

Come accennato, questo nuovo lavoro si origina dal lockdown della scorsa primavera, durante il quale rimbalzava il pauroso silenzio delle vie mentre si ripresentavano alľautrice immagini di ospedali ricolmi di intubati, e insieme il dramma terribile della scelta che il personale sanitario si è trovato a dover effettuare.

Il tomo, suddiviso in due sezioni, gode della prefazione di Lorenza Rocco e della postfazione di Salvatore Giovanni Maria Mallardi.

La prima, direttrice della rivista letteraria Sìlarus, fa cogliere la presenza di una meditazione che è anche filosofica in cui rileva "un sentimento di pietas infinita", oltre a evidenziare il dramma “Vita - Morte, Eros - Thanatos”.

Il secondo, studioso del pensiero, sottolinea, ponendo in rilievo che un organismo microscopico sta mettendo in crisi le fragili certezze dell’essere umano.

È altresì presente una nota del professor Roberto Pasanisi, il quale constata la “weltanschauung” contenuta in "Guarda in alto!", uno scritto che si rivolge al cuore e alla mente.

In conclusione, il volume presenta in copertina Paulette Goddard, Hannah de “Il grande dittatore” di Chaplin, di cui viene riportata l’esortazione - appunto - a guardare in alto, a non perdere la speranza neppure nei momenti difficili. D'altronde la speranza è pur sempre la leopardiana “goccia” che all’essere umano mai viene meno.

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