Mercoledì 26 maggio il tribunale di Taranto ha condannato Michele Mazzarano a nove mesi con sospensione della pena in merito all'inchiesta nata in seguito alla famosa puntata di Striscia la Notizia (clicca qui per rileggere l'articolo).
A render noti gli sviluppi è stato proprio il consigliere regionale PD, accusato corruzione elettorale: con un post pubblicato su Facebook, Mazzarano si è detto sbalordito ed affranto per la condanna, ma allo stesso tempo sereno: «Ci sarà tempo e modo per dimostrare la mia innocenza - ha dichiarato -; ricordo che questa inchiesta è nata perché io mi sono rivolto, nel marzo del 2018, alla Procura di Taranto per denunciare quanto era stato presentato nel programma satirico di Mediaset.
Ieri mattina, come detto, si è svolta l’udienza (dopo tre anni che Mazzarano aveva fatto richiesta di rito abbreviato ndr): «Ci sarà tempo e modo per la giustizia di diventare giusta - ha aggiunto Mazzarano -. Nonostante dalle carte dell’inchiesta emerga in modo inequivocabile che mai vi fu da parte mia una richiesta di voto e di sostegno elettorale, confermata in più interrogatori anche dal mio accusatore (solo in tal caso si sarebbe configurato il reato di corruzione elettorale), il giudice ha emesso una sentenza di condanna. Sono sbalordito e affranto proprio come quando seppi che il magistrato che volle il mio rinvio a giudizio fu stato arrestato per corruzione».
Condanna infine anche per l'accusatore di Michele Mazzarano: per lui nove mesi senza sospensione della pena.
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