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Elezioni Provinciali: «Non ci avevano detto che avremmo pagato meno tasse?»

Giovanni Gugliotti e Rinaldo Melucci Giovanni Gugliotti e Rinaldo Melucci

In occasione delle elezioni del nuovo presidente della provincia di Taranto, apprendiamo dagli organi d’informazione che diversi sono i “cavalli di razza” in corsa, pronti a gareggiare secondo accordi di coalizione o trasversali.

Premesso che il sistema elettivo discende da una insensata, la legge 56/2014, una legge scritta male e pensata peggio, come già CGIL, CISL e UIL, ebbero a dire a suo tempo, adottata nella presunzione autoreferenziale di anticipare una riforma costituzionale poi bocciata dal 60% degli italiani.

Negli intenti dei “competenti” estensori della norma c’era che i cittadini avrebbero pagato meno tasse e ricevuto servizi migliori.

Purtroppo è accaduto l’esatto contrario, e i circa 3 milioni di euro sottratti alle province, quindi ai territori, sono stati un prelievo forzoso, con l’obbligo da parte di questi enti di erogare allo stato gran parte del gettito dell’imposizione fiscale provinciale che non ha subito alcuna variazione, quando non aumentata.

Una legge, inoltre, che ha escluso dal voto gli stessi amministrati cioè i cittadini. Rendendo l’elezione del presidente e consiglio provinciale un “affare” gestito esclusivamente da politici, sindaci e consiglieri, nel nostro caso del territorio ionico. E quindi osserviamo che ancora non sono chiari quali programmi di sviluppo per tutto il territorio, particolare quale “visione e mission” su temi quali: la tutela e valorizzazione ambientale, la politica energetica, la viabilità e trasporti, il sistema di smaltimento rifiuti a livello provinciale.

Senza dimenticare le politiche sull’edilizia scolastica. Siamo in attesa di conoscere quale sia la visione di valorizzazione e rilancio il patrimonio umano dell’Ente, che vanta professionalità, di alto valore. In attesa che qualche candidato batta un colpo su questi temi, portandoli a conoscenza delle parti sociali, prendiamo atto che il sindaco di Grottaglie, astro nascente del nuovo civismo politico, con una nota stampa del 29 settembre scorso, ha esplicitato i contenuti per una nuova proposta politica, con al centro i temi dell’ambiente, salute e lavoro. Bene, ma osserviamo che proprio sulle politiche ambientali relative al comune di Grottaglie esiste una conflittualità con tutte le OOSS, che non hanno condiviso il metodo e il merito della esternalizzazione del servizio raccolta RSU, insieme alla cessazione dei dipendenti che hanno sempre svolto con qualità, efficacia e senso del dovere verso la cittadinanza quel servizio. Su questo tema il sindaco di Grottaglie non ha mai dato segnali di mediazione, anzi ha sottovalutato il valore e il significato della rappresentanza sociale che si manifesta e sostanza, anche, nelle corrette relazioni sindacali.

Non ci pare che questo sia avvenuto in occasione della convocazione da parte della Prefettura di Taranto, delle OOSS e l’amministrazione comunale di Grottaglie, per esperire “la conciliazione” della conflittualità in atto: incontro al quale né il sindaco né un rappresentante dell’amministrazione ebbe a presentarsi. Ora sarebbe bene che il nuovo presidente della Provincia di Taranto sia portavoce di una cultura che riconosca nelle relazioni sindacali una modalità per fondere e implementare con la condivisione le politiche del governo provinciale.

Diversamente saremo ancora una volta in presenza di vuota retorica ricolma di buoni propositi che aleggeranno in una specie di “Olimpo degli Dei”, inesorabilmente destinati a cadere.

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