Roberto GiovinazziIl segretario della Lega di Massafra Giovinazzi cerca di mettere fine alla discussione, in riferimento alla triste notizia di cronaca nera diffusa qualche settimana fa, quando una donna di 64 anni, seguita dai Servizi Sociali cittadini, fu trovata senza vita nella propria abitazione.
La discussione ha visto susseguirsi diversi botta e risposta tra il componente del direttivo della Lega di Massafra Angelo Giannotta, l'assessore ai Servizi Sociali Maria Rosaria Guglielmi e infine gli stessi assistenti sociali.
«Intervengo in qualità di segretario cittadino - ha commentato Giovinazzi - nella discussione apertasi tra Angelo Giannotta, componente del direttivo del partito, e i vari interlocutori che si sono avvicendati a replicare. Tutti si sono precipitati ad assumere a difesa dell'assessore ai servizi sociali argomentazioni che esulano dal reale comunicato di Giannotta. Chi ha elencato tutti i suoi provvedimenti, chi ha ricordato il passato, chi infine si autocelebra esaltando il proprio compito all'interno dei servizi sociali.
Ricordo a tutti che la nota stampa di Giannotta (clicca qui per leggere l'articolo) non denigra nessuno, piuttosto l'oggetto di discussione è tutt'altro ovvero: come può succedere che di una assistita ci si possa ricordare dopo 10 giorni di assenza?
Questi soloni hanno parlato di tutto e, guarda caso, nessuno ha fatto cenno all'accaduto, come se si trattasse di un essere invisibile o di una pratica scomoda da archiviare.
Spero che sia stata solo una dimenticanza, altrimenti mi tocca pensare che si è voluto solo aggirare l'ostacolo, andando appositamente fuori tema.
Pertanto, finite le autocelebrazioni, sarebbe opportuno dare risposte circa il tragico evento accaduto pochi giorni fa alla povera signora deceduta nella sua casa di viale Marconi. Non abbiamo mai strumentalizzato, ancor di più su una vita umana, anzi il ruolo degli assistenti sociali è compito importante e necessario e ne siamo grati, ma una semplice domanda fatta da Giannotta non poteva e non doveva essere motivo di attacco, invece che di chiarezza».
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