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Zona Economica Speciale Ionica, le considerazioni di Paolo Rubino e Mino Antonicelli

foto di gruppo nella stanza del sindaco di Laterza foto di gruppo nella stanza del sindaco di Laterza

"Tavolo Verde" e "Palagianello Bene Comune" sulla Zes Ionica.

Questo l'intervento dei coordinatori Paolo Rubino e Cosimo Antonicelli.

«Premesso che a Palagiano si sono svolti due incontri sulla ZES col presidente dello Svimez Adriano Giannola, per individuare l’uso migliore e più efficace possibile di questo strumento normativo per lo sviluppo integrato del territorio dell’arco ionico occidentale collegato al porto di Taranto, e che abbiamo partecipato agli incontri organizzati dall’ assessorato allo Sviluppo Economico tenutisi presso la Camera di Commercio a Taranto, al fine di approfondire e contribuire ad elaborare le direttrici di sviluppo di cui il nostro territorio ha bisogno, preoccupati dall’assenza di diversi rappresentanti degli enti locali, intendiamo collaborare con questo assessorato per dare attuazione il più possibile nelle nostre realtà allo strumento della ZES, quale importante occasione di sviluppo per il territorio.

Consideriamo, altresì, il momento storico particolare determinato dalla grave crisi del siderurgico, dalla conclusione di un ciclo e dall’apertura di un altro ciclo, che abbia al centro la valorizzazione del territorio in rapporto non più di sfruttamento, ma di recupero e cura, come occasione per nuova e diversa occupazione in presenza di settori produttivi non utilizzati in tutta la loro potenzialità.

Condividiamo pienamente la scelta di incentrare la ZES ionica sul settore agroalimentare, per la ricchezza della florida terra che si estende lungo tutto l’arco ionico dalla Puglia alla Basilicata, nella consapevolezza che occorra passare dalla contrapposizione tra agricoltura e industria, dall’emarginazione dell’agricoltura, quale settore ritenuto superato, e dall’uso distorto del settore turistico ad un sistema armonico integrale ed intersettoriale.

All’agricoltura, inoltre, potrebbe collegarsi lo sviluppo turistico con la valorizzazione di masserie e case rurali, che possono diventare anche preziosa occasione di impresa.

Occorre, altresì, tendere ad un nuovo modello di sviluppo che vede nel Mezzogiorno un asse strategico per l’Italia, punto di riferimento per l’intero Mediterraneo, che impedisca il trasferimento di fondi dal Mezzogiorno al Nord, valorizzando e promuovendo territorio, impresa e sviluppo .

In questo particolare momento gli Amministratori devono assumersi la grave responsabilità di fare scelte nell’interesse del territorio, perché da quelle scelte potrà dipendere il benessere presente e futuro per le nostre comunità e popolazioni.

La ZES è la prima occasione che si presenta per creare, in alternativa all’industria pesante, uno sviluppo a vocazione naturale. La zona Occidentale, inoltre, si presenta come zona omogeneamente predisposta perché nasca un distretto vocato alla produzione agroalimentare e al biologico, collegato col Nord Europa e Nord Africa.

A tal fine, nell’ambito del sistema territoriale integrato, previsto dalla ZES, in stretta connessione con il porto di Taranto e la retroportualità, proponiamo aree che potrebbero integrare la ZES per la presenza di strutture e per la strategicità sul territorio.

L’elenco non intende assolutamente essere esaustivo.

In particolare indichiamo:

  • Città Impresa di Palagiano, che si trova in area adiacente ad un importante snodo ferroviario, e autostradale, a ridosso dell’area portuale, dotata di pubblica illuminazione e di parcheggi, è dotata di cavedi multi servizi e cavidotti per il passaggio di reti di telecomunicazione,presenta una superficie libera disponibile a nuovi insediamenti con la presenza anche di capannoni vuoti e prontamente disponibili e si presenta in posizione strategica su un importante crocevia e raccordo tra le strade statali 100 e 106, che collegano il Sud al nord dell’Italia;
  • Le aree adiacenti alle seguenti strutture e zone:Miroglio (Castellaneta-Ginosa), zona Pip (Castellaneta), ex tabacchificio (Ginosa Marina), ex Conservificio (Palagiano), Coavin (Palagiano, zona Conca d’oro), zona industriale ed artigianale (Palagianello) Oleificio Sant’Antonio (Palagianello),Cartiera ( Palagianello) Vianini (Ginosa), struttura ex Enaoli (Castellaneta), ex cantine Volee (Palagiano), Consorzio Costa Verde Masseria La Principessa (ingresso Castellaneta Marina), che per esempio potrebbe costituire un luogo di accoglienza dei Giochi del Mediterraneo. Diverse di queste strutture sono ormai dismesse e, se riattivate, potrebbero rappresentare importanti centri propulsori di sviluppo. Molte strutture sono state realizzate con fondi pubblici e sarebbe dunque giusto che venissero rimesse in attività, prima di impiegare altro denaro pubblico per creare nuove strutture.

Sarebbe interessante, infine, nell’ambito di un sistema territoriale integrato di sviluppo, che veda uniti i diversi Comuni della zona occidentale della provincia ionica, puntare, oltre che sugli spazi adiacenti,sulla messa in moto degli impianti, che potrebbero diventare centri propulsori di nuovo sviluppo».

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