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Comune di Mottola, ancora botta e risposta tra i sindacati e l'assessore Agrusti

Il Municipio di Mottola Il Municipio di Mottola

A distanza di alcuni giorni, ricomincia il botta e risposta tra i sindacalisti del Comune di Mottola (Cgil e Csa-Fiadel) e l'assessore al Personale Francesco Agrusti, nel quale sono intervenuti anche i dirigenti comunali e i segretari territoriali della Uil di Taranto.

Innanzitutto le Rsu, orfane di due sigle sindacali, erano state definite dall'assessore "Rappresentanza sindacale (non tanto) unita", ma gli stessi hanno riferito di non aver nemmeno interpellato altri sindacati.

Infatti ieri, martedì 31 marzo, i rappresentanti sindacali Mimmo Matarrese, Giovanni De Santo e Antonio Marra hanno diramato una nuova nota che contesta ad Agrusti di aver "abilmente aggirato" i quesiti posti, omettendo di considerare la straordinarietà degli ultimi giorni, per la quale sarebbe stato opportuno coinvolgere tutto il personale, ovviamente con tutti gli accorgimenti del caso.

«All'assessore - dicono - teniamo a dire che le nostre proposte non vogliono essere "illuminanti", come le ha definite per burlarsi di noi. Le definiamo "modeste", mosse semplicemente da una visione critica della realtà. Ironizzare su proposte come queste, mette a nudo i limiti e la spocchia, che di certo non è un valore per chi amministra la cosa pubblica».

Inoltre, i sindacalisti hanno ribadito di non accettare lezioni di "lettura degli atti", e riguardo l'aumento delle indennità ai responsabili degli uffici, scrivono: «Ma l'assessore non aveva dichiarato il proprio rifiuto a concedere ulteriori aumenti? Noi e molti altri lo ricordiamo bene. Non sappiamo come mai ci sia stato questo cambio di idee, tra l'altro in un momento così critico».

Non si è fatta attendere, anche stavolta, la risposta di Agrusti, che raggiunto stamattina al telefono ha commentato: «Leggo un nuovo grottesco comunicato della Rru (orfana di due sigle sindacali “non interpellate”, si legge e, pertanto, non unitaria) nel quale si ribadiscono posizioni e concetti su cui ho ampiamente risposto e sui quali non ho la minima intenzione di ritornare».

Agrusti ha inteso soffermarsi unicamente su un solo aspetto: infatti, oltre alla scarsa propensione a leggere atti e normative, si aggiungerebbe, secondo l'assessore, una forte propensione alla bugia, dato che "il sottoscritto non ha mai dichiarato il proprio rifiuto alla concessione di ulteriori aumenti delle indennità fino alla fine della carica".

«Le indennità - aggiunge - sono state riviste al ribasso con il nostro insediamento, quando abbiamo introdotto un serio sistema di pesatura e, come già detto, pur avendo il nuovo CCNL riconosciuto un consistente aumento sin dal 2018, nel nostro Comune sono state congelate per due anni. L’argomento, peraltro, non è materia di contrattazione, quindi, a chiudere questo bell’elenco di magre figure, c’è anche un’ingiustificata ingerenza in questioni non di loro competenza».

Andrea Carbotti

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