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IL DENARO PUBBLICO ED IL RISCHIO DI FARE “FIGLI E FIGLIASTRI”

IL DENARO PUBBLICO ED IL RISCHIO DI FARE “FIGLI E FIGLIASTRI” IL DENARO PUBBLICO ED IL RISCHIO DI FARE “FIGLI E FIGLIASTRI” | © n.c.

Non vedevo l'ora che arrivasse lunedì, credetemi. Ho placato a fatica, infatti, l'irresistibile tentazione di parlare di questa cosa già sabato, prima del tradizionale appuntamento con l'editoriale.



Perché non si può assistere a certi spettacoli rimanendo indifferenti. No!

Quando ti accorgi che il denaro pubblico è speso senza considerare altre emergenze, dentro di te la coscienza civile si scatena come se non esistesse domani...

L'attenzione posta dall'Amministrazione nei confronti di questo settore importante e strategico per l'immagine della città è stata almeno squilibrata: in un caso risorse, mezzi e uomini a completa disposizione, nell'altro la totale assenza di interesse per un evento in "piena crescita". Quel che è accaduto in questi giorni, insomma, è lo specchio di un approccio miope alla centrale esigenza di promuovere il territorio al di fuori dei nostri confini (e magari anche di quelli nazionali).

È anche vero, però, che nel primo caso ci troviamo di fronte a un intervento di dimensioni maggiori, che viene garantito da più anni e con amministrazioni diverse, nei colori e nei volti. Nel secondo, invece, parliamo solo di pochi anni, di dimensioni decisamente ridotte e di un attenzione che è mancata sin dalla prima realizzazione. Eppure non basta, questo, a giustificare un tale esborso di denaro pubblico!

Come hanno notato, giustamente, alcuni cittadini indignati, i soldi sono dei contribuenti ed è giusto che sia dato loro conto. Per questa semplice ragione, non si possono fare "figli e figliastri" ma bisogna garantire che tutte le situazioni abbiano la medesima dignità al cospetto dei bilanci comunali.

Di fronte a quelle immagini, poi, che inevitabilmente affiancavo a quanto visto comodamente seduto il giorno prima, non ho potuto evitare un rigurgito di rabbia: venerdì la passerella di personaggi, vestiti per l'occasione, era infinita e sabato, invece, un deserto.

Non voglio essere del tutto tranchant, però, devo salvare qualcosa. In molti casi, infatti, si è trattato di occasioni davvero preziose, momenti che la comunità aspettava da tempo. Per colpa dell'ego di qualcuno, però, hanno finito per essere solo occasioni sprecate. Con l'aggravante che il giorno dopo e considerato ciò che ci attende, nessuno ha pensato bene di recuperare...

Dobbiamo dirlo chiaramente, quindi: il verde pubblico non può essere gestito così!

Già, non è possibile che per intervenire nelle aiuole di Castellaneta l'Amministrazione abbia investito quattrini e operai tirando a lucido prati e siepi e poi sul lungomare di Castellaneta Marina l'erba cresca incolta. Sono biglietti da visita entrambi, sono ciò che i turisti guardano a prima vista... E poi parliamo di promuoverci all'estero!

Venerdì mattina mi sono imbattuto nell'intervento fatto nel grande parco adiacente alla chiesa dell'Assunta: mi sono seduto comodamente su una panchina e ho assistito a tutte le operazioni, contando i numerosi operai vestiti di tutto punto. Sabato, invece, di passaggio a Castellaneta Marina ho atteso invano che qualcuno "sverginasse" la foresta cresciuta al posto delle aiuole sul lungomare, affinché quest'ultimo fosse pronto per il primo assalto dei visitatori che, puntualmente, c'è stato ieri.

Ho subito pensato: «A Castellaneta, però, il verde pubblico è più esteso, gli interventi si susseguono da anni e servono più soldi. A Castellaneta Marina, invece, c'è sempre tempo...». L'intervento a Castellaneta, infatti, non si è limitato a quanto hanno visto i miei occhi ma ha toccato anche altre zone, alcune davvero messe male: finalmente, aggiungo, anche se non si può attendere così tanto vanificando lo sforzo con una svista grande come quella del lungomare.

Vi vedo perplessi, però, come se avessi scritto qualcosa di sbagliato o vi aspettaste altro. Eppure mi è sembrato di non aver tralasciato nessun elemento, di aver detto tutto quello che c'era da dire... Non sono stato abbastanza chiaro?

Francesco Tanzarella

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