
Le associazioni Pro loco, Labum e Presidio di Libera di Mottola, su iniziativa dell'autore Domenico Scapati, hanno ricordato Paolo Borsellino.
Lo hanno fatto sabato 19 luglio nella piazzetta antistante all'ex caserma dei carabinieri di Mottola promuovendo un evento di spessore volto a non dimenticare la strage di Paolo Borsellino e della sua scorta, a Palermo in via D’Amelio.
Dopo l’osservanza del minuto di silenzio, squillo di tromba e note del Silenzio, è stato presentato il volume dal titolo "Intrecci, accordi e connivenze tra mafia, terrorismo, politica, poteri forti, potentati e massoneria deviata.
Tutto è stato incentrato sul tema “Morire per mano di mafia”, la mafia è liquida, i poteri forti nella società liquida.
I brillanti relatori, la dottoressa Rosanna Milano (dirigente della Procura di Taranto) e la dottoressa Mara D’Oria (associazione Libera) hanno tracciato un quadro interessante sulla mafia. Ha moderato con professionalità e competenza la dottoressa Maria D’Onghia.
«Un ringraziamento speciale - dichiara l'organizzazione - è rivolto al Comando tenenza della Guardia di Finanza di Castellaneta per la presenza del vice comandante Alfredo Amendola che ha dato segno di vicinanza delle istituzioni ai cittadini.
È stato presente l’autore che è intervenuto con un pensiero su Rita Atria, la 18enne che si è suicidata una settimana dopo la morte di Paolo Borsellino.
È stato un evento per ricordare a ciascuno di noi, testimone diretto di quei tempi bui, dei violenti isolamenti dinanzi alle verità, di omertà e paure, che “c’è sempre l’Aurora”, un tema espresso nelle sue liriche, dal defunto padre degli ultimi, Giacomo Ribaudo da Marineo, prete antimafia in prima linea».
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