PalagianelloPer molto tempo ha subito insulti e persecuzioni, sia fisiche che psicologiche. Prepotenze di ogni genere che hanno portato la vittima a denunciare tutto alle autorità competenti.
Lo scorso 9 dicembre, i giudici della II sezione penale del Tribunale di Taranto hanno condannato il responsabile a 2 anni e 6 mesi di carcere senza sospensione della pena.
E adesso l'uomo, che ha 78 anni e vive a Palagianello, dovrà pagare le spese processuali ed un risarcimento nei confronti della vittima, sua nipote acquisita di 54 anni.
Descritta come una donna solare, nel 2016 si era rivolta al centro antiviolenza "Rompiamo il Silenzio", dove alla psicologa in servizio sembrava "completamente trasformata", sempre più fragile.
La vicenda va avanti dai primi 2000 ad oggi. Una sfilza di episodi. Prima le avances sessuali, gli insulti. Poi i gesti osceni, persecuzioni e i palpeggiamenti.
La tallonava dappertutto, comparendo sempre più spesso nei luoghi che lei frequentava. E nelle ore notturne ha danneggiato l'auto della vittima gettando sassi sul parabrezza e graffiandone la carrozzeria.
Nel 2011 la svolta, perché la donna con coraggio ha denunciato tutto. Da allora, i magistrati ionici hanno ricostruito l'intera vicenda sebbene l'autore abbia negato ogni addebito.
Mercoledì 9 dicembre la resa dei conti: il 78enne è stato dichiarato colpevole dei reati di atti persecutori e danneggiamento. Il 10 marzo, invece, sono state depositate le motivazioni della sentenza.
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