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“Bloody Comet”, una “stella di morte” sui muri di Mottola

Bloody Comet Bloody Comet © Rankan

La coda della cometa apparsa stanotte nel centro di Mottola è fatta di “lacrime e sangue”. E illumina le notti dell’anima. Non è materia per esperti astronomi, ma una nuova opera murale, realizzata in concomitanza con la giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese, che è un inno alla pace e un invito ad affilare le armi del pensiero.

Si chiama “Bloody Comet” ed è frutto della mente di Luigi Notarnicola. Il bersaglio designato è, invece, lo stato israeliano, la cui stella a sei punte ha sostituito il tradizionale simbolo natalizio in segno di denuncia contro il governo di Benjamin Netanyahu, al fianco del popolo palestinese.

«Dal 7 ottobre 2023 mi interrogo sul conflitto in Medio Oriente – dice Notarnicola, 43enne artista visivo mottolese –. Ho riflettuto sulla nostra impotenza dinanzi a questa tragedia e mi sono eclissato. Ma circa un mese fa, quando sono comparsi i primi addobbi e le luci natalizie, l’idea ha preso forma». Così nella notte tra ieri e oggi, armato di bombolette spray e stencil ha dipinto su ciò che resta della fu scuola “Dante Alighieri” di via Risorgimento, crollata il 2 marzo 1987, quella che lui definisce una “stella di morte”.

La scelta del luogo non è casuale: «Rappresentare l’opera sulle rovine di un edificio crollato ci porta semanticamente da Mottola ai luoghi del conflitto, a Gaza e alle sue macerie», spiega l’autore. Notarnicola, che ha coltivato la sua passione per la pittura e il design all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie di Roma, è un battitore libero, immerso senza sosta nei suoi dipinti, strumenti e pensieri. Oggi si dedica completamente alla ricerca artistica, alternando arte digitale e pittura, il mouse e il pennello, la riproduzione industriale e le opere artigianali. Alcune delle sue creazioni sono esposte in vari angoli del mondo, dal Canada al Giappone.

Notarnicola non è nuovo a questo genere di installazioni a sfondo sociale: nel 2020 ha, infatti, realizzato assieme a Giuseppe Laera “Davide_2020”, dedicato al tema del cambiamento climatico. Nel 2023, invece, ha guidato gli alunni delle classi di Grafica del “Lentini – Einstein” in un fantasioso esperimento artistico lungo via Marco Polo, a Mottola, ispirato alla ripresa della vita dopo il Covid.

Per concludere, oggi, con un argomento di scottante attualità politica, in cui uno degli emblemi del Natale, ormai divenuto espressione di un consumismo irrazionale, accende, come suggerisce l’artista, «una riflessione critica e umana all’ombra della luce oscura di una cometa sanguinaria». Una cometa che attraversa cieli dove il Natale ha smesso di esistere. Dove non ci sono alberi, addobbi o regali. E dove le uniche comete sono solo i missili di Israele.

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