
Don Eugenio Fischetti, parroco della chiesa Maria SS.ma del Carmine e rettore della chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, ha pubblicato un nuovo volume, questa volta dedicato alla chiesa di Santo Stefano e al suo antico convento. L’opera è stata presentata in questi giorni a Massafra, frutto di una lunga ricerca storica e archivistica. L’obiettivo: far luce sull’insediamento religioso e civile della città tra il Cinquecento e il Seicento.
Nel testo, articolato in trenta capitoli per un totale di trecento pagine, Fischetti ricostruisce le vicende di ben tre conventi francescani e un convento eremitano-agostiniano, che si svilupparono lungo l’asse castello–chiesa Madre, fino a raggiungere le attuali via Laterra e via Muro.
Attraverso una documentazione in gran parte inedita, l'autore restituisce uno spaccato dettagliato della vita quotidiana di secoli passati. Secondo Fischetti, la chiesa barocca di Santo Stefano e il suo convento continuano a emanare una misteriosa luce borrominiana, che richiama la devozione dei fedeli, il talento degli artigiani e la raffinatezza culturale dei monaci che vi abitarono.
Particolare attenzione è rivolta all'antica cappella di San Michele Arcangelo, situata sotto il sagrato e oggi in stato di abbandono. L’auspicio è di restaurarla e trasformarla in un centro di studi sugli insediamenti rupestri o in una scuola di restauro. L’idea, spiega Fischetti, è quella di farne anche un luogo di raccolta per i preziosi fondi librari privati appartenuti a personalità come monsignor Cosimo Damiano Fonseca, Espedito Iacovelli, Orazio Santoro e Fernando Ladiana.
Un’opera che si propone dunque non solo come contributo storico, ma anche come progetto culturale per il rilancio della memoria e delle radici cittadine.
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