
Dopo la notizia sull’indagine per presunta falsificazione di moduli di candidatura alle ultime elezioni comunali (clicca qui per rileggere l'articolo), arrivano le prime reazioni del mondo politico.
Fratelli d’Italia e Lega hanno espresso pubblicamente la loro solidarietà ai rispettivi capigruppo in consiglio regionale, Renato Perrini e Giacomo Conserva, entrambi coinvolti nell’inchiesta che riguarda la validità delle firme a sostegno delle liste.
Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha ribadito la propria piena fiducia in Perrini, ricordando che chi autentica le firme «spesso lo fa in modo automatico, fidandosi di chi sottopone gli elenchi». I consiglieri hanno quindi auspicato che la magistratura faccia rapida chiarezza, anche in considerazione della fase politica ed elettorale in corso.
Dal fronte leghista, il gruppo consiliare ha preso posizione a favore di Conserva, definendo «minimo» il numero delle firme contestate: sei su oltre duecentocinquanta autenticate in un solo giorno. Un eventuale errore, secondo la nota, sarebbe da ricondurre a una leggerezza dovuta al contesto di confusione e non a un «dolo cosciente e volontario».
Nella stessa comunicazione, i consiglieri della Lega hanno sottolineato il tempismo della notizia, resa pubblica proprio a ridosso della campagna elettorale nonostante i fatti risalgano ad aprile. «Una coincidenza che lascia più di un sospetto», hanno scritto, pur ribadendo la fiducia nella magistratura.
Il documento si chiude con un messaggio politico chiaro: «Il nostro sostegno al capogruppo Conserva è totale: conosciamo la sua correttezza, la sua serietà e la sua trasparenza».
L’inchiesta, condotta dalla Procura di Taranto, coinvolge in totale venti persone, tra cui tre politici, tre avvocati e quattordici cittadini. Le accuse riguardano due ipotesi: da un lato i cosiddetti plurifirmatari, cioè cittadini che avrebbero sottoscritto più liste; dall’altro le firme fantasma, attribuite a persone che hanno negato di aver mai apposto la propria sottoscrizione.
Ad oggi resta fermo un punto: nessuno dei candidati sindaco alle ultime Comunali – Giancarla Zaccaro, Emanuele Fisicaro e Giuseppe Losavio – risulta indagato.
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