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Lotti edificabili, la Democrazia Cristiana sollecita le modifiche al PUG

Domenico Putignano e Ida Cardillo Domenico Putignano e Ida Cardillo © ViVI

Durante la commissione urbanistica di ieri, giovedì 21 agosto, il gruppo consiliare della Democrazia Cristiana composto dai consiglieri comunali Ida Cardillo e Domenico Putignano ha puntato i riflettori sul recente Piano urbanistico generale (PUG), segnalando l’impatto negativo derivante dal raddoppio della superficie minima richiesta per i lotti edificabili, portata da 10 000 a 20 000 m².

La richiesta è chiara: fare chiarezza e intervenire prontamente per tutelare i cittadini di zone periferiche come Cernera, penalizzati da una norma che impedisce di edificare e deprezza i propri beni.

Il gruppo, su sollecito diretto dei residenti di Cernera, ha chiesto l’audizione del dirigente e dell’assessore responsabile: l’obiettivo è comprendere se l’amministrazione intenda intervenire per sostenere chi, soprattutto aspiranti agricoltori e imprenditori agricoli, vede vanificata la possibilità di avviare o portare avanti attività produttive in un territorio vocato al settore rurale.

La norma in vigore — si ricorda — consente esclusivamente l’edificazione di fabbricati strumentali all’attività agricola e produttiva nella zona di Cernera, dove già operano aziende zootecniche e di agricoltura biologica. L’aumento della soglia non è in contraddizione con la tutela del territorio, ma di fatto ostacola lo sviluppo e la valorizzazione delle attività esistenti o future.

Durante la campagna elettorale, l’amministrazione attuale si era impegnata ad affrontare questa problematica. Ora la Democrazia cristiana auspica che alle promesse seguano atti concreti.

Nel 2023, le restrizioni erano state ritenute necessarie per allinearsi alle indicazioni della Regione Puglia, condizione indispensabile per l’adozione e approvazione del PUG — uno strumento urbanistico atteso a Massafra da oltre cinquant’anni. La precedente amministrazione, pur consapevole del disagio che ne sarebbe derivato per i cittadini, aveva previsto successive varianti correttive una volta completata l’iter approvativo.

Il gruppo conclude con un appello al buon senso e alla coerenza: interi quartieri non possono restare immobili, condannati alla svalutazione da una norma non calibrata su un territorio reale; serve una risposta immediata, condivisa e risolutiva.

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