l’imprenditore massafrese Antonio AlbaneseIl presidente della CISA, Antonio Albanese, non esclude un suo impegno per salvare il Bari Calcio.
Dopo il fallimento del FC BARI 1908 e la cancellazione del club dal campionato di serie B, si vivono ore frenetiche nel capoluogo pugliese, alla ricerca di soluzioni per non cancellare 110 anni di tradizione calcistica della città.
Tra gli investitori interessati al salvataggio della storica società biancorossa, che saluta il calcio professionistico con un curriculum di ben 30 campionati disputati in Serie A, spunta il nome dell’imprenditore massafrese Antonio Albanese, presidente della CISA SpA e socio, con il gruppo Marcegaglia, della società Appia Energy, aziende leader nel trattamento e smaltimento dei rifiuti, nonché socio del fondo immobiliare Rainbow, proprietario del complesso turistico «Nova Yardinia» di Castellaneta Marina e vicepresidente di Confindustria Taranto.
«In questo momento – ha dichiarato Albanese alla Gazzetta del Mezzogiorno –direi di no, a meno che non vi sia un disegno armonioso attorno alla nuova società per evitare fratture. Sono stato contattato dall’ex centrocampista della Roma, Giuseppe Giannini. Mi ha chiesto la disponibilità ad entrare in una cordata per provare a dar vita a una società che possa affrontare la serie D con il Bari. Probabilmente ci vedremo nei prossimi giorni».
Intanto, proseguono i tentativi per evitare la ripartenza da zero, vale a dire dalla serie D. Oltre alla richiesta del sindaco di Bari, Antonio Decaro, di ripescaggio in B per meriti sportive, tra le ipotesi anche quella che il presidente del Bisceglie, Nicola Canonico, trasferisca a Bari il titolo sportivo del suo club, impegnato in serie C. Oppure, che sia la FIGC con proprio provvedimento, all’iscrizione nel terzo dei campionati professionistici italiani, vista l’emorragia delle società calcistiche
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