
Grande successo lo scorso 8 ottobre per l’associazione culturale “Teatrarsi”. Gli attori del sodalizio culturale, guidati da Giancarlo Luce, hanno proposto al pubblico del teatro comunale “Nicola Resta” di Massafra un recital letterario intitolato “Percoco” ispirato al romanzo omonimo scritto da Marcello Introna.
Una storia a tinte forti, quella portata in scena, i cui protagonisti sono i membri di una famiglia barese realmente vissuta alla fine degli anni cinquanta. I coniugi Percoco sono genitori di tre figli: Vittorio, il maggiore, è in carcere per i furti commessi a causa della cleptomania; Giulio, il piccolo di casa, è affetto dalla sindrome di Down e Franco, il protagonista della vicenda, è l’unica persona apparentemente sana della famiglia. Vincenzo, il capofamiglia, è un ispettore delle ferrovie. La sua debolezza lo rende succube della moglie Eresvida, una casalinga con l’ossessione dell’affermazione sociale. La vicenda vede Vittorio in carcere, Giulio internato in manicomio a Bisceglie per tre anni e Franco vessato dalle aspettative dei genitori che lo vorrebbero laureato e, conseguentemente, affermato professionista. Franco è schiacciato dal peso di una vita che non ha scelto e questa infelicità lo porta ad odiare la sua famiglia fino al tragico epilogo che le cronache hanno definito “strage familiare”. Franco è infatti l’assassino dei suoi genitori e del fratello Giulio.
Una storia triste porta a riflettere su come in nome dell’apparenza si costringa un figlio a vivere una vita che non gli appartiene. Eresvida proietta le sue ambizioni sull’unico figlio che ha le potenzialità per laurearsi ed affermarsi ma non la volontà di farlo.
Al termine dell’eccellente performance teatrale Marcello Introna, intervistato da Arianna Grvina, ha raccontato la genesi del suo romanzo. Con la sua simpatia, il dottor Introna ha coinvolto il pubblico rendendolo partecipe del lavoro di ricerca che lo ha portato a studiare atti processuali, cronache dell’epoca e tutto il materiale che potesse permettergli di ricostruire un oscuro quanto volutamente dimenticato pezzo di storia appartenente alla sua città.
Il teatro come la letteratura possono dunque raccontare con ineguagliabile potenza narrativa la realtà. Come ci insegna il grandissimo Gigi proietti “a teatro tutto è finto ma niente è falso”.
Mariella Eloisia Orlando
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