
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso cautelare e ha confermato l’interdittiva antimafia al consorzio “Nestore” operante anche nei servizi sociali dell’Ambito Territoriale di Massafra (Massafra, Mottola, Palagiano e Statte), a pesare sono i rapporti con un consulente ritenuto vicino ai vicino ai casalesi.
Tiziana Ronsisvalle, segretario provinciale della Funzione Pubblica CGIL di Taranto, interviene sulla pronuncia del Consiglio di Stato e sulla sorte dei lavoratori.
«L’Ambito Territoriale di Zona di Massafra - spiega il segretario Ronsisvalle - avrebbe aggiudicato al Consorzio Nestore, una società campana che nel recente rinnovo d’appalto si sarebbe aggiudicata nuovamente il servizio del centro ascolto famiglia e assistenza domiciliare educativa rivolto ai nuclei familiari con fragilità e vulnerabilità, con disagio sociale, economico, culturale, psicologico, nonché il primo servizio sul territorio di prevenzione al disagio adolescenziale e familiare.
I soggetti interessati sono 250 famiglie circa e 170 minori, tra i Comuni di Massafra, Statte, Mottola, e Palagiano. A questi si aggiungono i13 i lavoratori coinvolti nel servizio tra educatori, psicologi e assistenti sociali, che vivono tutte le criticità di un appalto fatto da ritardi nei pagamenti degli stipendi, condizioni insalubri di alcuni locali e addirittura di utenze telefoniche sospese per mancato pagamento.
E’ com’è possibile aiutare così? – si domanda Tiziana Ronsisvalle, della FP CGIL - che già prima della pausa ferragostana aveva allertato l’amministrazione del Comune di Massafra al fine di tutelare lavoratori e utenza.
Registriamo ritardi nei pagamenti degli stipendi, e malgrado si siano promossi i decreti ingiuntivi per ottenere la riscossione delle spettanze, il Comune capofila di Massafra continua a non voler accertare la conduzione di un appalto, ora depotenziato anche dalla sospensione dell’utenza telefonica che consentiva di mantenere i contatti anche con utenza particolarmente fragile e bisognosa d’aiuto.
Così i 13 dipendenti dopo aver subito un cambio d’appalto senza rete che di fatto li ha lasciati senza TFR, o liquidazione di competenze di diritto ora si trovano ad affrontare un altro affidamento senza il paracadute delle garanzie della pubblica amministrazione.».
Noi chiediamo al Comune di Massafra di intervenire e di convocare le parti. Tante anche in considerazione della circostanza che il consorzio affidatario del servizio risulta essere attinto da interdittiva antimafia.
Nella missiva che la Funzione Pubblica ha inviato al Consorzio Nestore, al Comune di Massafra e al RUP del procedimento si proclama lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente.
Se non otterremo risposte porremo la questione davanti al Prefetto di Taranto».
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui