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Costruire il futuro dell'economia tarantina

Costruire il futuro dell Costruire il futuro dell'economia tarantina - Un nuovo modello di sviluppo

«L’ennesima emergenza Ilva, oltre a comportare drammatici effetti economici, occupazionali e ambientali, ha evidenziato in modo incontestabile l’assenza, allo stato attuale, di una reale alternativa per il sistema Taranto».

Così si legge dal pre-accordo di collaborazione stilato ieri nella Cittadetta delle Imprese di Taranto durante l'incontro "Costruire il futuro dell'economia tarantina - Un nuovo modello di sviluppo" alla presenza del presidente della Camera di commercio di Taranto Luigi Sportello, del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, del presidente della provincia di Taranto Giovanni Gugliotti e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio Sergio Prete.

«Oggi - continua il documento -, l’area provinciale affronta gli esiti definitivi di 60 anni di quella monocultura industriale che non risponde più alle esigenze di un comunità (sociale e imprenditoriale) necessariamente polarizzata. Mentre il Mondo corre verso il futuro, Taranto resta ancorata ad un modello che non offre più soluzioni.

Uno sviluppo sostenibile, sotto molteplici profili, incluso quello economico, non è più procrastinabile ed è reso possibile dalle tecnologie abilitanti e da un autorevole partenariato fra Istituzioni pienamente adempienti al proprio ruolo, settore privato (business), corpi intermedi e società civile; uno sviluppo basato su una visione e su obiettivi condivisi in quanto definiti unitariamente dal territorio.

L’approccio dal basso, nell’assicurare il rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuna Istituzione, consente di ancorare le scelte alle esigenze reali dell’area, liberando le energie innovative e rendendo la comunità consapevole e protagonista.

Sono, dunque, necessarie azione urgenti ed un programma di medio e lungo periodo che nascano dalle istanze locali, dapprima incentivati in via straordinaria, data la gravità della situazione attuale, ma nel tempo sostenuti da meccanismi normalizzati e non più dipendenti da crisi esogene.

Cambiare il paradigma di sviluppo significa anche modificare radicalmente il paradigma decisorio: l’associazione delle Istituzioni consente loro di appropriarsi appieno del diritto/dovere di rappresentare il territorio e di diventare interlocutrici principali e proattive del Governo regionale e nazionale.

Muovendo da tali assunti, le rappresentanze delle categorie economiche, sociali e professionali della provincia, riunite nel Consiglio della Camera di commercio di Taranto, hanno approvato un documento intitolato “Un Nuovo Modello di Sviluppo. Costruire il futuro dell’economia tarantina” che, in virtù della consolidata collaborazione interistituzionale, l’Ente camerale ha posto primariamente alla condivisione del Comune di Taranto, della Provincia di Taranto e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio.

Su queste basi, i quattro Enti dimostrano la compattezza e la coesione dell’azione pubblica nell’unico interesse del territorio tarantino, avviando da subito i lavori di elaborazione di una strategia di sviluppo che:

  • contribuisca a disegnare gli scenari di breve, medio e lungo periodo;
  • porti a sistema le linee di intervento già attive o in fase di avvio;
  • concorra ad individuare le azioni urgenti per la messa in sicurezza di territorio, imprese, lavoratori e le strategie di medio e lungo termine finalizzate alla diversificazione ed allo sviluppo sostenibile dell’economia tarantina;
  • definisca le modalità di partenariato e cooperazione istituzionale, di interazione con il Governo regionale e nazionale, nonché quelle di coinvolgimento della comunità, anche volte alla accelerazione delle iniziative di innovazione sociale.

Gli Enti concordano, inoltre, sulla opportunità di interessare immediatamente al partenariato gli altri Enti pubblici locali e le Istituzioni accademiche anche ai fini della tempestiva costituzione di un gruppo di lavoro tecnico – scientifico per l’analisi dello stato dell’arte e lo studio delle soluzioni.

Il presente documento impegna gli Enti alla stipula di un Accordo formale di collaborazione ex art.15 l.241/1990».

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