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Droga, operazione "Civico 18": 19 arresti a Taranto

Tutti gli arrestati Tutti gli arrestati

Il quadrilatero compreso tra via Capecelatro, via Giusti, via D’Alò Alfieri e via Temenide era diventato un vero centro di traffico e spaccio di droga nel capoluogo ionico con tanto di telecamere, “pali” e sentinelle pronti a lanciare l’allarme alla vista delle forze dell’ordine.

A bloccare questa fiorente attività ci hanno pensato, alle prime luci dell’alba, i carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Taranto.

7 mesi di indagini che sono sfociati nei 19 arresti di diverse persone, fra cui 8 donne, tutti ritenute responsabili, a vario titolo, di produzione, traffico e detenzione di eroina e cocaina. In 16 sono finiti dietro le sbarre nel carcere di via Magli e 3 invece ai domiciliari. Gli arrestati erano tutti già noti alle forze dell’ordine, fra loro figura anche un 19enne.

L’attività dei militari “Civico 18” prende il nome proprio dallo stabile di via Capecelatro diventato nel tempo sede adibita allo spaccio e nel quale abitava la maggior parte degli arrestati.

Ad attirare le attenzioni dei carabinieri era stato l’andirivieni di tantissimi assuntori che, quotidianamente, raggiungevano la zona dello spaccio per approvvigionarsi della droga.

Cessioni che, per gli spacciatori, arrivavano a superare anche le 100 dosi al giorno per un guadagno compreso tra i tremila e i quattromila euro. Negli immobili di molti degli arrestati è stato necessario anche l’intervento della Asl a causa della presenza di siringhe utilizzate e gettate per terra e delle conseguenti precarie condizioni igienico sanitarie.

Le indagini, realizzate con intercettazioni telefoniche, videoriprese dei luoghi di spaccio e pedinamenti, hanno permesso di mettere in luce le dinamiche criminali degli arrestati e il grave contesto urbano e sociale in cui venivano messe in atto. Molto spesso per gli stessi carabinieri non è stato facile portare avanti le attività investigative proprio per la presenza di una fitta rete di vedette e telecamere, usate dagli stessi indagati per sorvegliare la zona. Gli arrestati, tra l’altro, ben consci di essere nel mirino degli investigatori ricorrevano all’uso di alias e soprannomi arrivando anche a scambiarsi i telefoni cellulari.

All’apice della piramide di questo sodalizio dedito allo spaccio c’era una donna, la 69enne V.G., che aveva il compito di approvvigionarsi della droga che sarebbe stata poi smerciata da una fitta rete di spacciatori. Ad avvallare tale ipotesi le intercettazioni dell’utenza telefonica in uso alla donna. In occasione, infatti, di una irruzione dei carabinieri, una indagata aveva detto di aver buttato nel water un quantitativo di droga, prima di far entrare i militari nell’abitazione guadagnandosi la replica dell’interlocutrice consapevole di aver procurato un danno di 70mila euro (“che cosa?...settantamila euro di servizio hai gettato che stai dicendo?”…) permettendole tuttavia di evitare l’arresto e la conseguente ipotizzata condanna a venti anni di carcere (“se ti avevano preso…ti avevano dato 20 anni di carcere”…).

L’attività di spaccio, invece, era gestita 24 ore su 24 nelle case della 44enne, N.P., e del 40enne N.I., entrambi finiti ai domiciliari. Numerose anche le conversazioni telefoniche intercettate tra gli appartenenti al nucleo familiare che nella preparazione delle dosi da vendere facevano riferimento aquantitativi di droga di differenza consistenza (“…dille che li prenda 21 da 10 e 2 da cinque”…) riferendosi alla preparazione di 21 dosi da 10 euro e di 2 dosi da 5 euro.

Nel corso delle indagini, tra l’altro, i carabinieri avevano trovato oltre alla droga anche armi e munizioni come una pistola cromata, cal.8, modificata artigianalmente in cal. 6,35, perfettamente funzionante, con un serbatoio inserito privo di cartucce, una pistola a salve a tamburo, cal.9, un serbatoio di pistola contenente nr.8 cartucce calibro 7.65, inesplose, 12 cartucce calibro 7.65 inesplose e un giubbotto antiproiettile.

Durante il blitz di questa notte sono stati trovati in tre abitazioni e sottoposti a sequestro la somma di quasi 8mila euro in contanti, un sistema di videosorveglianza abusivamente installato e bilancini di precisione.

Gli arrestati dovranno rispondere del reato di produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti in concorso e continuato.

Gli arresti sono stati emessi dal GIP del tribunale di Taranto, Paola Incalza, su richiesta del sostituto procuratore, Mariano Buccoliero.

ELENCO SOGGETTI ARRESTATI

ASSOCIATI ALLA CASA CIRCONDARIALE TARANTO:

  • D.V.A., CLASSE 1981;
  • D.C.G., CLASSE 1987;
  • F.F., CLASSE 1961;
  • N.A., CLASSE 1983;
  • N.A., CLASSE 1999;
  • N.F., CLASSE 1981;
  • N.G., CLASSE 1987;
  • N.S., CLASSE 1985;
  • N.S., CLASSE 1978;
  • N.M., CLASSE 1989;
  • N.I., CLASSE 1976;
  • P.M., CLASSE 1986;
  • R.C., CLASSE 1962;
  • R.C., CLASSE 1960;
  • V.A., CLASSE 1980;
  • V.G., CLASSE 1949;

SOTTOPOSTI AGLI ARRESTI DOMICILIARI:

  • D.E.C., CLASSE 1970;
  • N.I., CLASSE 1977;
  • N.P., CLASSE 1974.
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