
Al via stamattina le attività del Poliambulatorio Pneumologico (in via Bruno 2 a Taranto) nel rispetto delle misure anti-contagio: ingressi contingentati con misurazione della temperatura e conferma del pretriage già effettuato telefonicamente, percorso obbligato di ingresso e uscita e mantenimento delle distanze.
Ci sono cinque ambulatori (di cui uno dedicato alle malattie infettive e uno alla prevenzione della tubercolosi), una sala prelievi e due per la fisiopatologia respiratoria. È garantito l’utilizzo di strumentazioni e filtri per gli esami approvati dalle comunità scientifiche italiane ed europee per abbattere il rischio di infezioni virali e garantire la sicurezza di pazienti e personale medico. Una fascia oraria quotidiana è dedicata alle visite urgenti, mentre il resto del tempo è ora dedicato alle visite sospese a causa dell’emergenza Covid-19.
Al lavoro nella struttura, diretta dal dottor Giancarlo D’Alagni, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’Ospedale Moscati, i medici Lara Bailardi, Vincenzo Cofano, Raffaele Grasso e Vincenzo Tricarico.
«Approfitto di questa occasione – ha affermato il dottor Vito Gregorio Colacicco, Direttore Sanitario della ASL Taranto – per ringraziare ancora una volta l’equipe del reparto di Pneumologia per l’attività svolta durante l’emergenza Covid-19, insieme alle strutture di Malattie Infettive e Rianimazione. A tutti loro va il ringraziamento dell’Azienda per il lavoro svolto e soprattutto per aver messo da parte le proprie esigenze di sviluppo professionale, per dedicarsi esclusivamente e totalmente ai pazienti Covid.
Il Poliambulatorio Pneumologico risponde in maniera attiva non solo alle esigenze organizzative indispensabili per l’adeguamento ai nuovi standard di sicurezza post emergenza Covid-19 ma anche alla attivazione di attività ambulatoriali per il potenziamento delle strutture territoriali. L’obiettivo, infatti, è quello della integrazione ospedale/territorio per un sistema sanitario sempre più adatto a rispondere alle esigenze dei cittadini. Insieme ai servizi territoriali, altri asset importanti da sviluppare saranno l’assistenza domiciliare, grazie a personale infermieristico adeguatamente formato, e l’utilizzo delle nuove tecnologie offerte dalla telemedicina».
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