
Tanta, troppa pioggia è caduta e continua a cadere in questi giorni su tutta la Puglia, e gli effetti di questa grande e permanente “bolla” d’acqua e umidità, purtroppo, non hanno tardato a farsi sentire.
Le precipitazioni, le forti raffiche di vento e l’alta umidità associata alle nebbie stanno mettendo a dura prova le imprese agricole del settore frutticolo, con danni alle varietà precoci delle ciliegie, anche a Castellaneta nel Tarantino.
Il fenomeno del cracking delle ciliegie (fisiopatia che causa la rottura meccanica dell'epidermide della ciliegia) rischia di comprometterne la commercializzazione. A farne le spese sono in questa fase soprattutto la Bigarreau e le varietà precoci, quasi pronte per essere raccolte. Questo andamento climatico favorisce anche lo sviluppo della monilia delle drupacee (patologia provocata da diversi miceti) che può causare gravi danni alle piante, vista l’impossibilità di entrare nei terreni per gli interventi di irrorazione contro lo sviluppo di questi miceti.
Gli effetti più evidenti in queste ore, però, sono sulle ciliegie, soprattutto sulle primizie, quelle cultivar che maturano per prime e in questi giorni avrebbero dovuto completare il ciclo di coltivazione con la raccolta.
Danni irrimediabili, come detto anche a Castellaneta, per buona parte della produzione attesa sulle varietà precoci, con parte dei frutti che, a causa della pioggia sovrabbondante, si sono letteralmente spaccati, mentre altri sono del tutto marciti.
Sulla questione è intervenuto Pietro De Padova, presidente di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi): «A tutti i problemi ormai noti, purtroppo, si aggiunge il fattore climatico che, come accaduto a Castellaneta, manda all’aria il lavoro di un anno intero. Sono state danneggiate non solo le ciliegie, nel nostro territorio, ma anche pesche, albicocche, in generale tutte quelle piante da frutto che in questo periodo affrontano una fase delicatissima di sviluppo».