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Verso le elezioni, Gaia Silvestri rompe il silenzio: «Sarò un'osservatrice»

«Dopo mesi di commenti superficiali, era arrivato il momento di fare chiarezza». Con queste parole, Gaia Silvestri, ex candidata sindaca di Massafra nel 2021 e figura di punta del Movimento 5 Stelle fino a poche settimane fa, ci ha spiegato, in occasione di una conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio, le sue intenzioni.

Le dichiarazioni erano molto attese: da settimane, circolavano voci – spesso contraddittorie – sul suo possibile coinvolgimento alle elezioni comunali del 25 e 26 maggio 2025.

«Sarò un’osservatrice attiva, pronta a mettere a disposizione la mia esperienza e il mio lavoro, da ex presidente della Commissione contro le garanzie a Massafra fino al mio impegno in Anci Puglia». Nessuna alleanza dichiarata, nessun endorsement esplicito, ma un chiaro distacco da «una politica frammentata e senza identità».

Silvestri ha tracciato un bilancio del suo percorso politico: l’uscita dal M5S, la candidatura alle Europee 2024, il lancio di un incubatore civico e l’ultima fase post-scioglimento del Consiglio Comunale. Ha criticato l’incapacità dell’ex sindaco Fabrizio Quarto di fare sintesi e ha sottolineato il fallimento di «un progetto politico senza cultura di gruppo».

Al centro della sua riflessione, la crisi della politica tradizionale: «Non esistono più gli schemi ideologici, ma una diaspora di movimenti e personalismi. Io non mi riconosco in questo panorama».

Riguardo alle voci che la vedevano vicina a una nuova candidatura o ad accordi con il centrosinistra: «Avevo costruito un percorso civico con coerenza, ma non c’erano i presupposti per un vero confronto. Il mio nome non è mai stato messo sul tavolo».

Alla domanda su cosa farà il suo gruppo civico nato a dicembre, risponde: «Quel contenitore trasversale, simbolicamente rappresentato come una fucina di idee, è ancora vivo. È uno spazio aperto alla cittadinanza attiva, non necessariamente legato alla competizione elettorale».

Infine, un affondo alla superficialità del dibattito pubblico: «Il livello culturale si è abbassato. Serve impegno per comprendere e costruire un’opinione. Troppi hanno parlato senza sapere, senza approfondire. Per questo oggi ho sentito il bisogno di parlare con chiarezza».

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