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Zona Economica Speciale, 70 ettari per Massafra: gli imprenditori si sfregano le mani

Area industriale e PIP di Massafra Area industriale e PIP di Massafra

Approvato il 29 marzo scorso dalla giunta regionale pugliese il "Piano strategico" per la "Zes interregionale Jonica", che prevede agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per gli operatori economici del territorio.

La "Zona Economica Speciale" ionica è costituita da 5 macro aree: polo di Taranto e polo di Grottaglie in Puglia, polo di Melfi, polo di Ferrandina e polo di Galdo di Lauria in Basilicata.

Il polo di Taranto, esteso per circa 845 ettari, include l'area portuale di Taranto (378 ettari), l'area Distripark di Taranto (63 ettari), l'area retroportuale ASI di Taranto (79 ettari), l'area retroportuale privata di Taranto (21 ettari), l'area PIP Talsano est Taranto (36 ettari), l'area PIP Paolo VI Taranto (83 ettari), l'area PIP di Statte (39 ettari), l'area industriale (ASI-Comune) di Massafra (50 ettari), l'area PIP di Massafra (20 ettari), l'area industriale di Mottola (53 ettari) e l'area industriale espansione di Martina Franca (20 ettari).

Massafra, quindi, con circa 70 ettari tra area industriale e zona PIP inserite nella perimetrazione, potrà beneficiare di rilevanti ricadute economiche ed occupazionali se le imprese, locali e non, decideranno di scommettere sulle ZES.

I vantaggi e le agevolazioni introdotti con l’istituzione delle Zone Economiche Speciali sono diretti alle imprese già esistenti (non in stato di liquidazione o scioglimento), ma anche a quelle nuove che si insedieranno nell’area e che avvieranno un programma di investimenti.

Si va dalle agevolazioni e semplificazioni di carattere amministrativo, ad una serie di benefici fiscali commisurati in percentuale alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti.

Tra le agevolazioni si segnala la possibilità di utilizzare il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

Per il riconoscimento dei benefici, le imprese devono mantenere la loro attività nella Zes per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti.

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