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Mottola: un campo antirazzista per integrare le diversità

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Una contrada, La Boara, a pochi chilometri dal centro abitato di Mottola, in una zona di pace e di verde; una struttura, Casa Betania, pronta a ospitare di giorno e di notte; un’associazione, lo Svegliarci di Palagiano votata a unire e annullare le diversità e tanti stranieri accolti e ospiti dello Sprar Siproimi Koinè del Comune di Palagiano, desiderosi di integrasi in un campo di calcio come a tavola, nella musica come nelle danze popolari, nel pensiero come nella vita quotidiana.

Sono stati questi tutti gli elementi che hanno caratterizzata la tre giorni del campo antirazzista, organizzato a Mottola dallo Svegliarci di Palagiano.

Un’esperienza che, come spiegato da Angela Surico, presidente Svegliarci Palagiano e coordinatrice dello Sprar, “ci ha fatto incontrare, mossi dalla volontà di condividere i valori dell’inclusione e della collaborazione disinteressata, giocando a calcio come a basket o a pallavolo o a ping pong, semplicemente nel segno della convivenza in spazi all’aperto trasformati, per l’occasione, in campi sportivi. E’ stata una festa dell’inclusione, della condivisione, dell’antisessismo, della riflessione. Un momento di aggregazione nel segno dello sport e della condivisione anche culinaria, in cui i partecipanti hanno dimostrato che insieme, abbattendo le barriere sociali e, soprattutto quelle culturali e mentali, è possibile debellare ogni forma di discriminazione razziale”.

Ma è stata anche la festa dell’arte, che nella tre giorni ha fatto da elemento catalizzante, con laboratori di scultura con Margherita Capodiferro e gli artisti di Zns Project e non solo. I partecipanti di diverse nazionalità, in tutto una cinquantina, in collaborazione con il locale InfoPoint, sono andati in visita alle grotte rupestri, per conoscere e apprezzare le tracce dell’arte bizantina e della civiltà ad essa collegata, che nel nostro territorio ha lasciato tracce indelebili di vita e di storia, oltre che di cultura.

Poi, tutti insieme con la danzatrice Stefania Antonicelli, che ha realizzato un laboratorio di danze popolari internazionali; un modo per accorciare le distanze e sentirsi tutti a casa nel segno della musica e della danza che unisce.

E l‘integrazione si è conclusa in cucina, ai fornelli. Ad affiancare Angela Surico, al campo per lo Sprar c’erano anche Valentina Esposito, Lucrezia Tamborrino, Alessia Vona, Cinzia Rotolo, Youssouf Keita, Modou Conteh, Rossana Spalluto, Grazia Mappa, Pasqua Durante, Liana Tinelli, Gianna Del Drago e Alpha Jallow. Ospiti e operatori dello Sprar insieme, alle prese con cotolette, orecchiette pugliesi con cacio locale e sugo all’odore di basilico, ma anche con il riso pilaw (Sudan) il friedrice e il meat pie (Nigeria), fegato aromatico( Egitto), caffè tuba (Senegal) in un gustoso meltingpot di odori e sapori.

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