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Suona l'ultima campanella, la maestra Francesca Greco va in pensione

La maestra Francesca Greco e i suoi alunni La maestra Francesca Greco e i suoi alunni

Gli ultimi sorrisi e i ringraziamenti, anche se virtuali, sono arrivati in un videomessaggio registrato dai suoi alunni di seconda elementare. Niente abbracci per la maestra Francesca Greco: dopo l'ultima campanella suonata al Manzoni di Mottola, istituto comprensivo di cui è vice preside, e soprattutto dopo 44 anni di lavoro, dal 1 settembre sarà ufficialmente in pensione.

L'anno scolastico si è concluso lunedì 29 giugno e sono stati in molti ad omaggiare la sessantacinquenne insegnante mottolese con bellissime parole e originali dimostrazioni d'affetto.

Ha provato a nascondere la commozione, ma la voce si è incrinata e senza alcun brindisi, ma con la stessa emozione racchiusa nei suoi occhi lucidi, è sprofondata in ricordi malinconici.

Ricordi legati alla sua vita dentro una scuola che non c'è più, quando l'insegnante era un riferimento per gli studenti, anche a forza di bacchettate sulle dita e di scolari in ginocchio sui ceci.

La maestra Francesca, infatti, ha iniziato a insegnare giovanissima, ha capito che le punizioni sono scorciatoie per i piccoli e i mediocri e ha basato la sua autorevolezza su competenza, passione e dialogo coi ragazzi, anche se è servito un pizzicotto ogni tanto per rimetterli in riga, e chi scrive ne sa qualcosa.

Già allora faceva l'educatrice in parrocchia, e dopo il diploma magistrale ha iniziato come supplente nella scuola materna, fino al posto fisso come insegnante elementare al plesso Dante Alighieri: dappertutto ha lasciato ricordi indelebili, da riscoprire col tempo e col piacere delle abitudini genuine dell'infanzia.

Nel frattempo il matrimonio con Nicola Carucci, un maresciallo dei vigili urbani scomparso troppo presto e mai dimenticato, da cui sono nati Michaela e Massimiliano, di 41 e 36 anni, e solo qualche anno fa è diventata nonna del piccolo Alessandro.

E poi il savoir faire che ha coinvolto generazioni di studenti in un percorso continuo, fatto passandosi il testimone nella piena consapevolezza di dover fare i conti con un'insegnante dai modi decisamente materni, ma meglio non tirare troppo la corda, specie nelle esibizioni degli sbandieratori o durante le recite di Natale.

Oggi, la maestra Francesca lascia un lavoro che ha amato e che, crediamo, le ha dato tanto, perchè nella scuola sembra sempre che debba cambiare tutto, ma poi non cambia niente. Tranne stavolta, perchè Francesca inizierà una nuova vita senza più il suono della campanella e a colleghi e studenti farà strano saperla in un altro posto.

«Non chiederti per chi suona la campanella» è il nostro augurio sottinteso e citato da molti, compreso pure Ernest Hemingway. Essa suona per te, maestra.

Andrea Carbotti

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