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Covid, dalla paura di morire alla rinascita: dolce testimonianza dall'ospedale San Pio

Grazia Albanese Grazia Albanese

Scegliamo la testimonianza della massafrese Grazia Albanese per celebrare la giornata dedicata agli innamorati e all’amore e vogliamo con lei esprimere i sentimenti di profonda gratitudine per quanti giornalmente si prendono cura di tutti i malati ed in particolare, in questo tempo, dei malati Covid.

Durante una delle tante notti insonni con la mente affollata dai pensieri e dalle speranze, Grazia ha scritto alla nostra redazione desiderosa di raccontare la sua dura esperienza con l’insidioso covid che l’ha vista “correre” verso la guarigione lasciando alle spalle la paura di morire di fame d’aria. E’ proprio così, è stata una corsa come le solite che ha sempre fatto nella sua passione sportiva ma questa volta era a piedi nudi, legata all’ossigeno, ai valori della saturazione, stesa in un letto di ospedale, chiusa tra quattro mura, con la polmonite e soprattutto lontana dai suoi cari ma circondata da angeli che spesso ha paragonato a dei soldati bardati.

E’ di loro che ci parla con parole cariche di emozione e stupore: sono i medici, gli ausiliari, gli o.s.s, gli infermieri. L’esercito con le tute bianche a righe azzurre, con i guanti e le mascherine, con le visiere e gli occhialoni costretti a fare turni di quattro ore senza mai perdere l’attenzione verso i sofferenti e soprattutto pronti a dispensare competenza e amore attraverso lo stile della cura.

E’ il valore di questo prendersi cura dell’altro che prevale su tutte le sofferenze vissute unito al dono del tempo condiviso con altri degenti che ha accelerato la guarigione. Insieme si rafforza la speranza, insieme si asciugano le lacrime, insieme si prega in una nuova fraternità fino ad apprezzare piccole felicità che in precedenza segnavano una vita scontata. Ora Grazia è davvero felice, non ha più una voce robotica, è senza affanno e con molta forza in più. E’ felice perché molti suoi amici di reparto sono già tornati a casa. Per esempio è già tornata a casa la sua “sorella di avventura” Lina Penna la nota infermiera del nostro PPI aggravatasi anche lei per il Covid.

Grazia è felice perché sta per essere dimessa, felice perché con la sua solita gioia e forza ha constatato l’efficacia di un ospedale, il San Pio di Castellaneta, molto spesso sottovalutato fino a sfiduciare le persone ad essere curate lì. Grazia rappresenta chi si avvia alla completa guarigione, è la voce di una speranza che moltissimi vorrebbero raccontare e testimoniare, ma spesso rimane chiusa come un nodo nella gola. E’ la voce che ci invita a stare attenti al contagio. Al suo e a quello di molti si unisce il nostro grazie commosso, ciascuno a suo modo accolga questo dono nel giorno dell’amore.

Ecco tutto questo è l’amore che oggi vogliamo celebrare, quello che non si esaudisce con un bacio all’amato o all’amata ma quello che si alimenta nella tenerezza dell’umanità che cura ogni sofferenza e fragilità.

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