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Incubo social per un'influencer massafrese

Stefania Marchionna Stefania Marchionna

Ricatti e minacce per l’attrice ed influencer massafrese Stefania Marchionna, finita nella trappola di un hacker.

L’incubo per Stefania è cominciato nei primi di gennaio, dopo la messa in onda in televisione del film Natale a 5 Stelle, film a cui aveva partecipato, con le telefonate di un uomo che si spacciava per calciatore famoso e che le ha sottratto le credenziali di accesso alla mail e ai social, suoi strumenti di lavoro.

Mi diceva, parlando solo in inglese: «Sai, io ora ho l’età matura per avere dei figli, una famiglia, ti ho vista, ho chiesto di te, so che sei la persona giusta ma voglio essere sicuro».

Ma alle promesse di un matrimonio da favola e di una vita da star, Stefania non ha abboccato e proprio per questo, dopo un primo contatto con le forze dell'ordine, finge di stare al gioco per poter raccogliere le prove da consegnare alla polizia postale.

Tuttavia la situazione è degenerata per la 28enne blogger massafrese che vive a Roma da anni, dove insegue i suoi sogni nel mondo dello spettacolo. Il falso calciatore, infatti, l'ha minacciata e offesa, tirando in ballo anche i suoi familiari.

«Attenta che pubblico dei tuoi video porno» (falsi), «Ti mando gente da Scampia e San Basilio», «So dove insegna tua mamma e tra una settimana raggiungerà tuo padre” (morto peraltro 11 anni fa), sono solo alcune delle frasi che l’uomo le scrive.

«Ha cancellato foto e contenuti, è arrivato a bloccare anche le identità di mia madre e mia sorella, mostrava di sapere tutto di me. Quell’uomo mi ha creato non solo un danno psicologico, ma anche economico, cancellando i contatti con le aziende» – spiega l'influencer massafrese, seguita da oltre 300 mila followers.

Sull’uomo, che vive all’estero, intanto, potrebbe essere presto spiccata una nota di ricerca internazionale.

«Ho scoperto un mondo: c’è un giro di compravendita delle identità rubate e, oltretutto, quell’uomo mi chiedeva prove d’amore e soldi da dare in beneficenza attraverso bonifici. Forse è stato mio padre a illuminarmi dall’alto, non gli ho creduto, altrimenti non solo mi avrebbe rovinato psicologicamente, ma mi avrebbe prosciugato anche il conto».

Stefania ora è pronta a rinascere, anche se non nasconde di avere ancora paura: «Ho vinto la mia battaglia, ho riottenuto la mia identità», e vuole mettere in guardia tante altre potenziali vittime: «Chissà con quante ha fatto lo stesso. Non vi fidate, non siate web dipendenti».

Una storia importante e insieme un monito per chiunque affronti il mondo dei social.

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