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Emergenza Covid-19 a Massafra, Guglielmi: «​​Siamo stati in trincea a combattere una guerra»

L L'assessore alle Politiche Sociali Maria Rosaria Guglielmi

«Siamo stati in trincea a combattere una guerra».

Così l'assessore alla Politiche Sociali di Massafra Maria Rosaria Guglielmi ha esordito in una nota e durante il Consiglio Comunale di ieri nel pieno della discussione sulla pandemia che ha travolto tutto il Paese.

«Ho relazionato su quanto fatto dai Servizi Sociali - ha continuato l'assessore Guglielmi -, chiamati ad un lavoro immane per andare incontro al bisogno reale delle fasce più deboli. Proviamo a dare dei numeri e dei dati.

Intanto il primo intervento è partito alla metà di marzo e si è concretizzato negli atti il 27 marzo, prima ancora del Dpcm del Governo e dell’ordinanza della Protezione Civile. I fondi messi in campo sono stati presi dal bilancio comunale, soldi che avevamo accantonato e che sono stati rastrellati per l’emergenza. Si chiama lungimiranza.

Nel corso delle settimane abbiamo evaso 1800 domande e raggiunto 1380 nuclei familiari. Per un totale di 248 mila euro impegnati nella prima fase e 130 nella seconda. Ma voi immaginate cosa c’è dietro questi numeri? Ve lo dico io: ci sono dieci e dico dieci unità che hanno lavorato giorno e notte per fare in modo che nessuno rimanesse senza un sostegno alimentare. E sia chiaro che non abbiamo tenuto gli occhi chiusi, perché abbiamo predisposto anche delle revoche perché in ogni emergenza, ma questo non accade solo a Massafra, c’è sempre il furbetto di turno.

Una precisazione sui Servizi Domiciliari, perché anche su questo c’è chi ha soffiato sul vento della polemica e, concedetemelo, della banalità. Chiarisco che tutti i servizi assistenziali sono stati chiusi dai provvedimenti governativi e da ordinanze della regione. Il nostro Ambito però, proprio per andare incontro alle persone anziane o non autosufficienti, ha svolto una ricognizione preliminare e non ha bloccato il servizio, seppur con tutte le precauzioni, per chi non ha una rete familiare di sostegno.

E poi c'è una iniziativa sulla didattica a distanza della quale andiamo fieri. Abbiamo acquistato alcuni strumenti di connettività per supportare gli alunni degli istituti che hanno fatto richiesta per le fasce meno abbienti.

Concludo. Gli altri servizi di competenza delle Politiche Sociali, non si sono fermati. Due esempi: il Centro di Ascolto famiglie si è “riconvertito” attivando linee telefoniche per continuare ad aiutare i minori svantaggiati, e il Centro Antiviolenza ha gestito una linea telefonica h24.

Per il futuro: ascoltare di più e criticare inutilmente di meno, forse riusciremo a fare il bene della nostra comunità».

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