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Ladri in azione a Massafra: blitz nel santuario della Madonna di tutte le Grazie

Devastazione e furti nel Santuario della Madonna di Tutte le Grazie, a Massafra Devastazione e furti nel Santuario della Madonna di Tutte le Grazie, a Massafra

Uno dei tre santuari di Massafra preso di mira dai vandali nel fine settimana di domenica 17 maggio.

La chiesa della Madonna di tutte le Grazie, una delle più antiche di Massafra, è chiusa ormai da troppi anni, in stato di abbandono e pericolante. Da allora, anni 2002/2003, è stata più volte fatta oggetto di tentativi di furto, ma stavolta gli autori sono riusciti nel loro intento.

Hanno forzato una porta in ferro a fianco alla porta della sacrestia e, aprendo un varco nella muratura di tufo, sono entrati nella chiesa rubando cavi elettrici, alcuni quadri della Via Crucis, suppellettili varie e devastando il luogo sacro. Inoltre, dalla cantoria hanno gettato l’organo per rubare i cavi interni.

A darne notizia il gruppo parrocchiale del Santuario di Gesù Bambino, che ha fatto la triste scoperta mercoledì scorso.

Il santuario mariano dedicato alla Madonna di Tutte le Grazie è ubicato nelle parte terminale della gravina della Madonna della Scala, sullo spalto est, località Capo di Gravina. Venne costruito tra il 1648 e il 1655, in seguito alla miracolosa apparizione della Vergine ad una pastorella, alla quale chiese la costruzione di un santuario sul luogo stesso. Promotore della costruzione fu il vescovo di Mottola Mons. Tommaso D’Aquino, sepolto nell’erigendo Santuario, con i due eremiti Fra Giovanni Lazzaro da Conza e Fra Giovanni de Sisto da Noci, fondatori della Confraternita sorta nel 1652 intitolata alla Madonna di Ogni Grazia.

L'edificio è ad una solo navata con quattro altari laterali. A destra dell'altare maggiore si conservano i resti della chiesa rupestre di Sant'Eustachio. All'esterno ci sono i resti di altre due chiese rupestri: Santa Maria Maddalena e Santa Parasceve.

Alla Madonna di Tutte le Grazie di Massafra sono attribuiti numerosi miracoli, alcuni dei quali, tra il 1655 e il 1792, sono riportati in un manoscritto del canonico Ignazio Maria De Sanguine.

Da Mons. Fernando Balestra, arciprete e parroco della Collegiata di San Lorenzo Martire nonché, dal 1° dicembre 2018, amministratore parrocchiale della parrocchia di Gesù Bambino, da noi interpellato, giunge qualche buona notizia.

Sono, infatti, in corso le pratiche necessarie per procedere, grazie al sostegno della CEI, all’esecuzione dei necessari interventi di manutenzione e restauro che consentiranno, finalmente, la riapertura del santuario.

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