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Massafra: sit-in delle lavoratrici della società agricola don Camillo

Società agricola don Camillo - Sede di Massafra Società agricola don Camillo - Sede di Massafra

Lunedì 15 giugno si terrà un sit-in di protesta delle lavoratrici agricole della società agricola don Camillo per la mancata assunzione di 28 di loro su 40.

Ad annunciarlo, con una nota, è il segretario generale della Uila Uil di Taranto Antonio Trenta che ha proclamato lo stato di agitazione.

«Le manifestanti - continua la nota - si incontreranno al magazzino ortofrutticolo di Massafra, nei pressi dello svincolo per Palagiano-Chiatona, lungo la strada statale 106, direzione Reggio Calabria. Protestano contro la mancata assunzione di buona parte del personale nella nuova fase lavorativa, quella dei meloni. L’azienda ha infatti rinnovato il contratto soltanto a 12 unità, lasciandone 28 per strada.

E’ arrivato il momento di far sentire anche la voce di queste lavoratrici che finora sono rimaste in silenzio davanti alla negazione dei loro diritti, continuando la loro attività, consapevoli di essere parte integrante di una categoria che si è rivelata fondamentale soprattutto in pieno lockdown, quando un fermo dei braccianti avrebbe rappresentato lo stop assoluto all'approvvigionamento di frutta e verdura durante l’emergenza sanitaria”. Adesso è cominciata una nuova stagione, ma la musica non è cambiata. C’è infatti da evidenziare che questo sito produttivo agricolo della provincia di Taranto era già stato oggetto di precedenti segnalazioni da parte della Uila Uil.

Un sistema che approfitta della ricattabilità occupazionale, non è più sostenibile l'azienda ha scelto di assumere solo alcune lavoratrici, disposte a rinunciare ad una parte dei propri diritti pur di non perdere il posto di lavoro, ed ha lasciato a casa le altre, solo perché hanno avuto il coraggio di rivendicare e denunciare il mancato rispetto delle regole. Tutto questo è stato attuato nonostante la nostra disponibilità ad intraprendere le giuste e corrette relazioni sindacali, per raggiungere un accordo che potesse garantire a tutte le 40 lavoratrici della “platea storica”, in modo equo, le giornate di lavoro, in occasione dell’avvio della nuova fase lavorativa per la raccolta e confezionamento dei "meloni".

L’azienda, ancora una volta, con un inaudita scorrettezza, non rispettando l’impegno a convocarci prima dell’avvio della nuova fase lavorativa, per tentare di trovare un’intesa, procede all'assunzione solo di una parte degli addetti. Tutto questo senza considerare che parliamo di un’azienda che vanta di essere iscritta nella Rete del Lavoro Agricolo di Qualità».

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