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Operazione “Gipsy Fuel”: sgominato traffico di gasolio agricolo di base a Laterza

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I finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno sequestrato questa mattina, lunedì 15 giugno, beni per 6 milioni e 700mila euro: 14 le misure cautelari; le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla sottrazione di imposta e all'emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Questi i numeri dell'operazione "Gipsy Fuel", alla lettera "Carburante Nomade", con la quale il nucleo di polizia economico - finanziaria ha sgominato un traffico illecito di gasolio agricolo destinato ad usi diversi da quelli consentiti dalla legge, di base a Laterza.

Nel dettaglio, i militari hanno accertato acquisti illeciti di gasolio per circa 4 milioni di euro, che ha determinato un'evasione complessiva per circa 6 milioni e 700 mila euro, tutti sottoposti a sequestro. Inoltre, i militari hanno sequestrato 12 autobotti per il trasporto di gasolio.

Riguardo ai 14 soggetti indagati: dalle ordinanze del gip Rita Romano si apprende che 2 sono finiti nel carcere di Taranto, 11 agli arresti domiciliari e 1 all'obbligo di dimora. L'operazione "Gipsy Fuel", per la quale già ci sono 19 indagati, è stata eseguita tra le province di Taranto e Bari.

In sintesi, si parla di reati messi a segno attraverso l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, che beneficia di un particolare regime fiscale agevolato, da sei depositi commerciali compiacenti, dove le vendite risultavano in regola, in quanto i titoli autorizzativi venivano puntualmente artefatti.

In realtà, il gasolio veniva destinato a soggetti che ne facevano un uso non agevolato, per cui avrebbero dovuto pagare un’imposta ben maggiore.

La vendita del prodotto avveniva attraverso l’allestimento di veri e propri distributori abusivi, privi non solo di ogni autorizzazione amministrativa, ma anche di ogni basilare norma di sicurezza relativa al trattamento di materiale esplodente e incendiario, collocati di volta in volta nelle campagne di Laterza.

Gli impianti erano costruiti in maniera artigianale, utilizzando motori di vecchie lavatrici collegati a pistole erogatrici e, solitamente, erano ubicati nei pressi di casolari abitati con conseguente rischio per la salute dei residenti.

Nel corso delle indagini sono stati sottoposti a sequestro, nella flagranza di reato, cinque impianti di distribuzione. Non contenti, a seguito dei sequestri, gli indagati hanno trovato, volta per volta, nuove collocazioni per ricominciare il loro lucroso business illecito.

In una circostanza, addirittura, i militari hanno scoperto che gli autori della frode avevano sottratto il gasolio sottoposto a sequestro simulando un furto.

Andrea Carbotti

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