
E' morto ieri a 84 anni Danilo Mainardi, etologo di fama internazionale e divulgatore scientifico. Mainardi, amico di Piero Angela e spesso ospite di SuperQuark, è stato direttore dell'Italian Journal of Zoology. Una vita dedicata all'osservazione degli animali, lo studioso ne raccontò il comportamento, lo sviluppo e le abilità comunicative studiandoli nel loro habitat. Riconosciuto come uno dei più grandi ricercatori di etologia, professore emerito di Ecologia Comportamentale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, direttore della Scuola Internazionale di etologia di Erice, presidente onorario della Lipu e membro di tante Accademie. Fu spesso nella nostra Massafra trascorrendo più volte le vacanze nella nostra cittadina.
Nel 1994 e, grazie all’allora assessore provinciale all’Ambiente, avv. Vito Donvito, Mainardi e gli amici massafresi , avevano realizzato un progetto di educazione ambientale in collaborazione con le Scuole Medie superiori della provincia. Progetto che aveva come fulcro la Gravina Madonna della Scala vista come Laboratorio Culturale in cui le scolaresche venivano guidate alla scoperta e alla conoscenza delle varie emergenze floro – faunistiche, geo – morfologiche, storiche, archeologiche e artistiche presenti in tale contenitore. A conclusione di tale progetto, Loris Rossi, che allora dirigeva il CRSEC TA 50, propose di invitare a chiusura del corso il prof. Danilo Mainardi. Così avvenne. Dopo alcune lezioni Giulio Mastrangelo e “gli amici massafresi ” accompagnarono l’illustre ospite a visitare la Gravina Madonna della Scala e la farmacia del mago Greguro. Dove con fermo la tesi che la farmacia del Mago greguro era una colombaia , e che quella scavata nella Gravina era un'antica testimonianza di come è iniziato l’addomesticamento dei colombi selvatici. Negli ultimi anni fu spesso a Massafra a presentare i suio libri. Proprio nelle sue opere ha resa di pubblico dominio consacrando nei suoi libri questo legame profondo con Massafra e col suo territorio .
In apertura del libro “Del cane del gatto e di altri animali” (1996) così esordiva: “La gravina è una profonda ferita geologica: straordinario, affascinante paesaggio dove la terra si spacca e si inabissa per rapide pareti. Rocce tenere traforate offrono rifugio a uccelli rapaci, colombi selvaggi, tassi, volpi, uomini…. Queste di Massafra sono gravine che furono, per migliaia di anni, abitate dall’uomo. Semplici case naturali che raccontano, a saper leggere, una vita antica. Materiale e magica…. All’interno delle grotte si scoprono focolari, alcove, cucine, nicchie absidate, canaletti, cisterne: la vita materiale. E poi cripte talora affrescate: la vita magica. Tra le cripte della città rupestre di Massafra si distingue la “farmacia del Mago Greguro”: un insieme complesso di cavità intercomunicanti situate a un’altezza non raggiungibile se non con scale portatili. In tre di queste cavità sono evidenti centinaia di spazi uniformi, ordinati, palesemente scavati dall’uomo. E’ da qui che nasce la leggenda del mago e della sua farmacia. Mi raccontarono una storia complicata. C’era di mezzo, se ben ricordo, anche una figlia del mago. Ma io non stavo a sentire o, come si dice, ascoltavo con un orecchio solo. Gli spazi, quei piccoli vani regolari e uniformi, mi spiegarono, servivano per essiccare, conservare le erbe medicinali. Si tramandava l’esistenza di un saggio erborista, una specie di farmacista primordiale. Io, distratto, sentivo e non sentivo, e vedevo dell’altro…. Ascoltavo, più che le parole delle mie guide gentili, i suggerimenti che mi giungevano dalla grotta stessa, da quegli spazi, e forse anche dal fatto che fuori, lassù dove iniziava la ferita geologica, volassero e tubassero colombi selvaggi o, è più probabile, semplicemente rinselvatichiti. Sì, ebbi come un’illuminazione. Una convinzione forte. Macché farmacia, macché erbe medicinali. Quella era una splendida, perfetta colombaia! Lo dissi. Mi guardarono stupiti. Sì, forse… Qualcuno l’aveva già supposto prima di me, però c’era la leggenda… Colombaia o farmacia? La farmacia del mago Greguro (secondo me, lo ripeto di nuovo), è un’antica testimonianza di come è iniziato l’addomesticamento dei colombi selvatici.”
Nel 2008 nel giallo etologico “L’acchiappa colombi” , Danilo Mainardi dedica addirittura un capitolo a “La farmacia del mago Greguro” ove a pag. 191 si legge “Il dottor Terzi per fortuna, mi aveva appena mostrato un libretto trovato in un cassetto, intitolato “La farmacia del mago Greguro tra leggenda e realtà” di Antonio Conforti, pubblicato dall’Archeogruppo di Massafra. Zona anche questa di civiltà rupestre. In Puglia stavolta. Ma perchè una farmacia? “Nella gravina Madonna della Scala c’è una grotta dove si notano degli scaffali scavati dall’uomo. Una leggenda parla di un certo Mago Greguro e di sua figlia Margheritella, di professione erboristi. In pratica, per quell’epoca, farmacisti. Gli scaffali sarebbero infatti serviti per contenere le erbe officinali che, così come i colombi selvaggi, in quell’ambiente erano presenti in gran numero. Mi sarebbe piaciuto leggerlo con calma quel saggio. Purtroppo l’ha sequestrato il dottor Terzi”.
Alla famiglia Mainardi rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze.
Redazione ViviMassafra
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