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Bilancio 2025, parla Errico: «la trasparenza non è un ostacolo, ma un dovere»

Teresa Errico Teresa Errico

La Democrazia Cristiana di Massafra nutre perplessità sul metodo seguito dalla nuova amministrazione comunale di Massafra circa la recente approvazione dell'assestamento di bilancio 2025.

«Si tratta di un passaggio rilevante nella vita amministrativa dell’ente - ha spiegato il segretario provinciale Teresa Errico - eppure nutriamo dubbi perciò sentiamo il dovere di fare chiarezza, con spirito costruttivo e senso di responsabilità verso i cittadini, evitando sterili polemiche ma difendendo con fermezza i principi di trasparenza e partecipazione».

La tesi dell'intero gruppo è stata sintetizzata in una nota inviata a tutti gli organi di stampa: «La richiesta di rinviare quel punto all’ordine del giorno, avanzata da sei consiglieri comunali di opposizione – Vita Massaro e Antonio Viesti per Forza Italia, Saverio Ramunno ed Emanuele Fisicaro per Fratelli d’Italia, Ida Cardillo e Domenico Putignano per la Democrazia Cristiana – non è stata un atto ostruzionistico, né una manovra pretestuosa. Al contrario, si trattava di una richiesta fondata, rispettosa delle istituzioni e motivata da un’esigenza precisa: garantire un’adeguata discussione su un documento che determina come vengono spese le risorse della comunità.

L’assestamento, infatti, non è stato preventivamente esaminato dalla competente commissione consiliare, semplicemente perché la commissione non risultava ancora formalmente costituita. La maggioranza ha ritenuto sufficiente questa circostanza per evitare il passaggio in commissione e approvare comunque la delibera. Eppure, non esiste alcuna norma che impedisca di attendere qualche giorno per un confronto più serio e articolato, tanto più che il termine del 31 luglio per l’approvazione è ordinatorio, non perentorio: un rinvio non avrebbe comportato alcuna sanzione per l’ente.

Anche diversi consiglieri di maggioranza, durante la seduta, hanno riconosciuto nei loro interventi che un approfondimento avrebbe fatto bene alla qualità del dibattito. Per questo ci preme ribadire con chiarezza un punto: la trasparenza amministrativa non è un ostacolo alla governabilità, ma una condizione necessaria della democrazia. Le commissioni consiliari, il confronto con le opposizioni, l’accesso completo e tempestivo agli atti, non sono formalità burocratiche, ma strumenti indispensabili per garantire che le decisioni pubbliche siano meditate, motivate e comprensibili.

Nel caso specifico, le proposte a supporto dell’assestamento sono state trasmesse ai consiglieri solo pochi giorni prima del consiglio, e in modo incompleto, privando di fatto i rappresentanti eletti della possibilità di svolgere con pienezza il loro ruolo di controllo e indirizzo. Come ha giustamente sottolineato la consigliera Ida Cardillo (Democrazia Cristiana), i consiglieri comunali sono chiamati a vigilare sull’uso delle risorse pubbliche, e non possono essere messi nelle condizioni di approvare atti senza adeguata istruttoria politica.

Alcune voci contenute nel documento deliberato confermano l’urgenza di quel rinvio.
Una in particolare riguarda lo stanziamento di circa 87.000 euro per affidare un incarico di comunicazione a una società esterna, nonostante il Comune disponga già di un ufficio stampa interno. Una cifra che appare anomala se confrontata con le somme stanziate negli anni precedenti per lo stesso capitolo: zero euro dal 2016 al 2019, circa 4.000 euro all’anno tra il 2020 e il 2024. Cosa giustifica oggi un incremento così marcato? È davvero questa la priorità in una fase così delicata per le finanze locali?

Un’altra scelta discutibile riguarda i 50 mila euro previsti per l’abbattimento di un immobile in località Famosa, una struttura che – secondo quanto emerso – non rappresenta né un pericolo né un’urgenza. Non vi è, ad oggi, alcuna evidenza che ne giustifichi l’intervento immediato. È quindi lecito domandarsi se tali risorse non potessero essere destinate a finalità più sentite e condivise, come il decoro urbano o il potenziamento dei servizi sociali, a beneficio diretto dei cittadini.

Questi esempi servono proprio ad avvalorare la legittimità e il buon senso della richiesta di rinvio: un rinvio che avrebbe permesso di valutare con attenzione le scelte economiche e, soprattutto, di rispettare i cittadini, che hanno tutto il diritto di sapere come e perché vengono spesi i loro soldi. Cittadini che, fino a un mese fa, erano trattati come protagonisti della vita pubblica perché “elettori”, ma che oggi sembrano essere tornati a un ruolo marginale.

Dispiace constatare come la mancanza di un chiaro atto di indirizzo politico abbia lasciato spazio a decisioni prese per sola via tecnica. Non è in discussione il lavoro degli uffici, che ringraziamo per la professionalità, ma le scelte politiche non possono essere delegate ai dirigenti: devono nascere da un confronto chiaro, da una visione trasparente e da una piena assunzione di responsabilità da parte della maggioranza.

Come Democrazia Cristiana, continueremo a svolgere con coerenza il nostro ruolo di opposizione: un’opposizione seria, vigile e responsabile, che non cerca lo scontro, ma difende i principi della legalità, della trasparenza e del buon senso amministrativo.

Per questo - hanno concluso - ribadiamo con forza che la trasparenza non è un intralcio, ma un dovere inderogabile verso ogni cittadino. Una democrazia forte si costruisce solo se le decisioni pubbliche sono condivise, motivate e comprensibili. E su questo continueremo a batterci, dentro e fuori il consiglio comunale.

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