
Titoli di coda sulla Asd Castellaneta: nella città di Valentino la saracinesca sul mondo del pallone si è definitivamente abbassata nella giornata di venerdì 4 agosto.
È scaduta infatti anche la proroga di una settimana concessa dalla Figc pugliese e la società del presidente Giuseppe Tarquinio, per la verità l’unico dirigente superstite, non è riuscita a mettere insieme la cifra necessaria per perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato di Promozione.
Tradotto in soldoni, è stata ufficialmente esclusa dalla competizione e se vorrà e ne avrà le forze economiche potrà ripartire solo dalle sabbie mobili delle ultime categorie calcistiche.
Amarezza e rassegnazione. Sentimenti che il presidente Giuseppe Tarquinio ha racchiuso in uno sfogo che non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni: «Adesso festeggerà chi voleva la morte del calcio castellanetano e della società che meglio lo rappresentava» ha riferito. «Sono orgoglioso di quello che ho fatto - ha aggiunto - ma di più non potevo. Oggi si disintegra un pezzo del mio cuore, la mia più grande passione calcistica».
La corsa contro il tempo, quindi, è finita nel peggiore dei modi e a nulla sono valsi i confronti e i vertici tenuti nelle ultime settimane con amministrazione comunale, imprenditori e altre società sportive dilettantistiche locali: servivano subito 8 mila euro per iscriversi al campionato e per saldare tutte le ammende comminate nel corso della passata stagione. Troppi per un tessuto economico ormai lacerato e per un presidente passionale ma con il portafoglio purtroppo sgonfio.
A fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, però, ci hanno pensato i consiglieri comunali Agostino De Bellis (delegato allo sport) e Graziano Di Pippa.
Con una nota ufficiale, De Bellis e Di Pippa hanno riferito alcuni particolari che "inchioderebbero" il presidente Tarquinio a causa di un atteggiamento assunto all'improvviso.
«La situazione è stata causata esclusivamente dalle scelte dirigenziali scellerate degli ultimi anni che hanno prodotto centinaia di migliaia di euro di debiti nei confronti del fisco oltre a quelli prodotti nei confronti di giocatori, tecnici e federazione» hanno riferito i due consiglieri.
«L’ultimo campionato - hanno aggiunto - poi ha visto il fuggi fuggi dell’intera squadra titolare, tecnici e dirigenti compresi, e partite giocate da ragazzini promettenti ma non ancora pronti per la massima categoria regionale.
Gli addetti ai lavori conoscevano perfettamente la situazione debitoria della Asd Castellaneta Calcio 1962, sapevano bene che non era sanabile soprattutto per un comune in predissesto finanziario come il nostro e non era più possibile continuare con questo tipo di gestione.
Alla luce di questa situazione, purtroppo irreversibile, abbiamo convocato i dirigenti delle tre società calcistiche locali (Asd Castellaneta, FFF Yup Automobili Perrone e Diavoli Biancorossi) per trovare una sintesi.
Abbiamo organizzato diversi incontri con l’obiettivo di mettere insieme le forze e le competenze presenti sul territorio per fare una sola squadra che ripartisse da una categoria sostenibile dal punto di vista tecnico ed economico utilizzando soprattutto giocatori provenienti dai nostri vivai per riportare entusiasmo tra i frequentatori dello stadio, ultimamente molto pochi a dire il vero.
Le interlocuzioni tra i dirigenti erano a buon punto, si stavano definendo il nome della squadra, i ruoli dirigenziali, il tecnico più adatto per assolvere al delicato compito, si era addirittura pensato a Lino Labellarte, bandiera del calcio castellanetano, come presidente onorario.
All’improvviso l’atteggiamento del presidente Tarquinio è cambiato: ha deciso di abbandonare il progetto e proseguire da solo pur consapevole, per tutti i problemi che la sua squadra aveva, che non era possibile farlo.
Quindi non è stato lasciato solo ma ha deciso di proseguire da solo.
Non c’è assolutamente da gioire quando un’associazione sportiva fallisce, soprattutto se parliamo di una squadra gloriosa come il Castellaneta calcio. Precisiamo che le responsabilità non sono solo dell’attuale presidente ma da divedere tra i vari presidenti, che si sono succeduti negli ultimi anni. Quello che è successo deve farci riflettere affinché non si ripeta.
Castellaneta avrà la sua la squadra che sarà un mix di calciatori giovani e calciatori esperti, tutti locali, chiederà di essere iscritta al campionato di Seconda Categoria (unico sostenibile al momento) e chiunque volesse contribuire assumendo ruoli dirigenziali o altro sarà il benvenuto.
L’amministrazione comunale non sponsorizzerà la squadre ma creerà i presupposti perché i nostri atleti possano allenarsi in tranquillità durante la settimana per esprimersi al meglio la domenica facendo si che il pubblico ritorni a gremire gli spalti del De Bellis.
Cercheremo di creare intorno a loro un ambiente sano che possa inculcargli quei valori sportivi che il calcio, così come gli altri sport, si prefigge.
Siamo sicuri che con questi presupposti a breve nuovi Labellarte, Danza, Rocci, Policarpo, Cofano (ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno), allenandosi con passione e dedizione verranno fuori dalle nostre scuole calcio per riportare Castellaneta nelle serie che merita».
Tutto finito? Assolutamente no perché il presidente Tarquinio, stando a fonti ufficiose, starebbe per convocare una conferenza stampa per rispondere punto su punto alla ricostruzione dell'amministrazione comunale. Staremo a vedere.
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