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A lezione di solidarietà con la Fratres Castellaneta e i ragazzi dell'Itis "Orazio Flacco"

Gli studenti dell Gli studenti dell'itis con il presidente Fratres Polito

In attesa di scoprire come dovranno affrontare la loro maturità, un manipolo di studenti dell’ex istituto tecnico “Amaldi”, oggi costola dell’istituto “Flacco” di Castellaneta, ha scoperto quanto possa essere appagante donare.

Il gruppo cittadino della Fratres, tra le associazioni più attive sul territorio nazionale nella raccolta del sangue, è riuscito a portare l’autoemoteca dell'Asl ionica nel cortile della scuola. Poche scuse, insomma, per evitare un gesto di reale solidarietà.

Non c’è stato bisogno di costringere nessuno, tuttavia, poiché come detto l’entusiasmo del dono ha coinvolto gli studenti e il corpo docente: sono state raccolte ben 22 sacche di sangue, un vero successo per il presidente della Fratres cittadina Dario Polito, proprio perché si trattava del primo esperimento di questo tipo.

L’associazione è operativa a Castellaneta dal 2004, e le raccolte straordinarie venivano inizialmente organizzate con autoemoteca ogni tre mesi in pieno centro, nei pressi del municipio. La successiva disponibilità di alcuni locali del reparto di oncologia dell’ospedale San Pio, però, cancellò di fatto la necessità del mezzo fino alla definitiva istituzione all'interno della struttura sanitaria del centro di raccolta sangue, nel 2012.

Questo servizio, quindi, permette potenzialmente di donare ogni giorno, dalle 8 alle 12, compresa una domenica al mese. Confrontandosi con le scuole, però, favorire la cultura della donazione diventa improponibile, se poi per farlo praticamente bisogna spostarsi dalle aule: troppo complicato fare la spola tra scuola e ospedale, troppe responsabilità e scoraggiarsi è un attimo.

L’idea di fare il percorso contrario, quindi, è apparsa come l’unica possibile. «Dopo vani tentativi con l’istituto “Perrone” – ha spiegato Polito – abbiamo provato con il “Flacco”. Lì abbiamo trovato la disponibilità del dirigente Marianna Galli, ma soprattutto dei professori Matteo Caragnano e Francesca Ludovico, responsabile del plesso ex Amaldi e donatrice anche lei. Grazie alla disponibilità del dottor Emilio Serlenga, responsabile del centro trasfusionale dell'Asl, e del suo collaboratore dottor Francesco Caretta, siamo riusciti a chiudere questa sperimentazione che cercheremo di consolidare».

Il prossimo obiettivo, infatti, è portare l’autoemoteca nell'altro plesso dell'istituto, al liceo. Un’iniziativa che, peraltro, qualifica anche l’impegno degli studenti: la scuola come palestra di didattica e di vita. «Sono certo – ha aggiunto il presidente della Fratres locale – che i docenti terranno conto di quanto fatto dai ragazzi: abbiamo il dovere di formarli come professionisti, ma anche di tirare su generazioni di persone per bene. Quello che facciamo con la donazione è parte di questo obiettivo».

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