Castellaneta Marina dall'altoIl comitato "Rinascita Castellaneta Marina" scende in campo per la tutela e la valorizzazione del territorio formalizzando un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica di Taranto e ad altri organi nazionali, regionali, provinciali e comunali, per chiedere vigilanza ed interventi urgenti «Affinché il bene pubblico protetto non diventi motivo di sfruttamento di pochi».
Il comitato civico, tramite il presidente Francesca Palazzo e tutti i soci, ha spiegato di assistere a continue trasformazioni da parte di privati utenti sul territorio di Castellaneta Marina.
«Siamo sicuri di operare nella legalità?» è l'interrogativo racchiuso in un comunicato inviato alla stampa.
«La nostra duna è protetta e sottoposta a vincolo della Soprintendenza di Taranto, considerata la presenza di diversi habitat anche prioritari.
Ciò significa che è vietato installare impianti di illuminazione ad alta potenza che possano creare disturbo alla fauna e le sorgenti sonore non possono determinare alcun incremento del livello di fondo misurato in assenza dell’intervento (l. 447/1995).
Pertanto - la tesi del comitato - non si spiega come nonostante i cogenti divieti di disturbo alla fauna e alla flora del cordone dunale nonché dei paesaggi costieri tutelati per legge, si continuano a svolgere manifestazioni e feste con sorgenti sonore elevate e potenti fasci di luce.
Inoltre - ha aggiunto il comitato - l'Amministrazione comunale in assenza di alcun consulto popolare, ha chiesto ed ottenuto prima in sede di PUTT e poi in sede di PPTR, l’esclusione del foglio 125 dalla norma “Galissino”.
L’area dunale però non è stata mai sottratta ad una pluralità di vincoli perchè caratterizzata da una fascia ininterrotta di arenile chiusa verso l’entroterra da una fitta pineta.
In un momento storico in cui la tutela dell’ambiente è un obiettivo inderogabile da raggiungere - hanno concluso -, il comitato Rinascita Castellaneta Marina scende in campo con fermezza per la tutela e la valorizzazione del territorio».
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