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Piano delle coste, a Castellaneta l'opposizione incalza

Castellaneta Marina Castellaneta Marina

A chi non piace il piano delle coste di Castellaneta Marina?

Se lo chiedono i consiglieri comunali di opposizione De Bellis e Di Pippa e il portavoce del movimento Un'altra città Donatello Lemma.

Se lo chiedono e lo chiedono al sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, con una nota stampa inviata a Ferragosto: "Al sindaco e a tutta l’amministrazione comunale - scrivono i tre - chiediamo di intervenire per fermare e controllare eventuali abusi che si stanno perpetrando e di predisporre al più presto il piano delle coste in lavorazione dal 2013 (è stato più facile fare un PUG senza il PCC dalla Regione Puglia, che rimane un vero e proprio mistero, che il contrario), unico documento che può permettere ad una seria amministrazione, rispettosa dell’ambiente e del proprio sviluppo turistico, di programmare in modo serio la nostra costa; noi ci batteremo sempre e fino in fondo con tutti i mezzi possibili affinché la nostra bella costa non resti una bella fotografia".

Lemma, De Bellis e Di Pippa nella loro lettera evidenziano i problemi legati all'estate 2020 a Castellaneta Marina: "Ricorderemo questa estate anche perché sul litorale castellanetano è stato permesso di fare tutto ed il contrario di tutto; evidenziamo importanti responsabilità politiche e sono tutte in capo all’amministrazione che, o non controlla le iniziative dei responsabili o non da indicazioni politiche sulle scelte da fare per gestire il territorio.

C’è anche la terza ipotesi che noi temiamo sia quella vera, cioè quella che vede i dirigenti responsabili mettere in atto gli indirizzi politici senza nessuna programmazione e soprattutto senza il tanto “odiato piano delle coste” e per questo affermiamo che le spiagge del nostro litorale stanno subendo, o stanno per subire, un attacco senza precedenti.

Ci riferiamo in primis ad una costruzione che sta sorgendo a ridosso della duna nella concessione della società l’Angolino con sede in Riva dei Tessali, per un’estensione di circa 200 metri quadri tra coperto e scoperto da adibire a bar/ristoro(ante?), della quale ad oggi, nonostante siano state richieste delucidazioni ai vari responsabili del Comune, nessuno ha saputo confermare se se vi sia autorizzazione per la costruzione.

A questo - prosegue Di Pippa, Lemma e De Bellis - si è poi aggiunta la pasticciata gara in cui si è cercato di tutelare il salvataggio a mare nelle spiagge libere, ma non dal Covid; inoltre, notizia degli ultimi giorni, si aprono procedure di allargamento delle spiagge libere per migliaia di metri quadri, sottraendo sempre più spazio alla spiaggia pubblica a favore di interessi e lobby di quelle private, le quali nel frattempo hanno aumentato i prezzi degli abbonati e degli ingressi giornalieri al mare.

Succede tutto questo con l’apparente assenza dell’amministrazione comunale, che ha pensato bene di delegare al neo responsabile tutte le decisioni che potrebbero coinvolgere l’intera cittadinanza per anni, senza che sia stato indicato un mero indirizzo politico necessario per effetto della mancanza del piano delle coste.

Eppure non passa giorno che sui social i consiglieri di maggioranza postano foto meravigliose del nostro litorale, meraviglia per cui dobbiamo ringraziare solo madre natura.

Peccato che queste foto vengano scattate evitando rigorosamente zone della costa dove vi sono macchine parcheggiate quasi fin sulla duna nella pinetina trasformata a parcheggio, spiagge libere ridotte al lumicino, con assembramenti di gente all’inverosimile e lidi che ricordano di essere più in una masseria in campagna che al mare.

Però se si prova a parlare di questo si viene accusati di essere contro il turismo e lo sviluppo di Castellaneta Marina. All’amministrazione piace fare iniziative pubbliche su come verranno utilizzati ulteriori finanziamenti regionali per tutelare le dune, le discese a mare e come insomma rendere compatibile il nostro prezioso territorio con lo sviluppo turistico ricordandoci della sua fragilità; peccato però che si pensi al futuro in modo green e si operi al presente in modo strong.

Non basta fare le giornate di Legambiente (che ricorda proprio alcuni giorni fa di come la legge regionale 17/2015, Piano delle coste Regionali sia stata una manna per le coste pugliesi) per lavarsi la coscienza da quanto invece avviene ed è stato permesso fare in questi anni sulla nostra costa.

Basta ricordare i sequestri del recente passato che a quanto pare nulla hanno insegnato.

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