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Riduzione servizi Trenitalia, Gugliotti: «Dovremmo protestare tutti insieme»

La stazione ferroviaria di Castellaneta La stazione ferroviaria di Castellaneta

La miccia accesa dall’ex deputato democratico Ludovico Vico, dopo le decisioni prese da Trenitalia per la provincia di Taranto, non ha ancora prodotto atti concreti. Intanto, la riduzione dei servizi e delle stesse fermate è un fatto già tragicamente noto a chi i treni li usa tutti i giorni, costretto a modificare abitudini di vita, a utilizzare mezzi propri, a barcamenarsi in ardite triangolazioni logistiche per arrivare in tempo a lavoro e ovunque lo portassero i binari.

La notizia è arrivata anche in via Anfiteatro, nell’ufficio del presidente della Provincia Giovanni Gugliotti, che il caso ha voluto sia anche sindaco di una delle città maggiormente penalizzate dai tagli delle fermate, Castellaneta. Cittadina che già patisce per una stazione decentrata (si trova in aperta campagna), priva di servizi essenziali e pesantemente degradata (non si contano negli anni le iniziative delle opposizioni consiliari cittadine e i tentativi vani di cambiarne il destino di abbandono). Una condizione che fu vista come un progresso poiché la precedente stazione, in pieno contesto urbano, tagliava in due il paese, ma che con il passare degli anni è divenuta una iattura. Destinata a ingigantirsi se, come Massafra e Palagianello, la razionalizzazione messa in campo da Trenitalia eliminerà fermate importanti: una stazione sempre più fantasma.

«Sono assolutamente scontento, rispetto a quel che sta accadendo – ha spiegato Gugliotti –, perché Castellaneta viene dimenticata. In realtà è l’intero territorio a subire questa sorte, viene bistrattato da Trenitalia senza chiederci nemmeno un parere». Un elemento fondamentale, questo del coinvolgimento, che dice parecchio sulla vicenda.

Perché è evidente, e lo sottolinea lo stesso presidente, come Bari sia privilegiata in termini di collegamenti, mentre Taranto subisca un’inaccettabile isolamento. «Dovremmo veramente attivare tutti i livelli su questo tema – ha aggiunto Gugliotti –, dovremmo far sentire un’unica voce perché non ci possono riservare questo trattamento». Il bersaglio delle invettive sarebbe il Governo gialloverde, reo di scarsa consequenzialità: «Mentre afferma di voler garantire maggiori attenzioni al territorio e di spendersi sulle questioni dell’ambiente e del lavoro – dice Gugliotti –, ci toglie con l’altra mano. E temo che anche sul resto sarà così».

Dialettica a parte, resta il problema. Che potrebbe essere risolto facendo leva sulla Regione, che nel merito ha un ruolo importante con l’assessorato ai Trasporti. A Gugliotti non mancano certo le possibilità di interloquire con Bari: come lui stesso ha affermato, «anche se la Provincia resta un ente di area vasta, il riferimento per questa vicenda resta la Regione, che può stare al fianco dei territori».

Alla Regione, tuttavia, bisognerà mostrare coesione. E rispolverando i temi della recente campagna elettorale per la poltrona di Palazzo del Governo, Gugliotti ha invocato il contributo di tutte le rappresentanze politiche, una sorta di “patto” allargato; un’idea che, in realtà, aveva praticato anche Vico, individuando però come riferimento il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e non Gugliotti.

Sui ruoli, tuttavia, il presidente della provincia glissa: «I parlamentari, i consiglieri regionali, la Provincia, lo stesso sindaco di Taranto Rinaldo Melucci – ha concluso –, tutti dovremo protestare contro queste decisioni. Diversamente, finiremmo per fare il gioco di chi ci discrimina».

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