
Nulla di fatto per l'istituzione di una commissione di inchiesta sui servizi sociali di Massafra collegati all'interdittiva antimafia del Consorzio Nestore.
Durante l'ultimo consiglio comunale, quello di martedì 27 settembre, la maggioranza consiliare forte di 13 voti contrari contro 7 voti favorevoli ha respinto l'ordine del giorno proposto dai consiglieri di minoranza.
L'opposizione, in sintesi, aveva proposto di istituire una specifica commissione di inchiesta consiliare per approfondire le procedure amministrative e contabili degli appalti affidati a cooperative colpite da provvedimenti interdittivi antimafia, operanti nella erogazione di servizi presso l’ambito territoriale sociale di aona Asl Ta/2.
Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso cautelare e ha confermato l’interdittiva antimafia al consorzio “Nestore”, operante anche nei servizi sociali dell’Ambito Territoriale di Massafra (Massafra, Mottola, Palagiano e Statte): a pesare erano stati i rapporti con un consulente ritenuto vicino al clan dei casalesi.
Durante il consiglio comunale di martedì il consigliere di Forza Italia Raffaele Gentile, a nome della minoranza, aveva evidenziato che la richiesta era dettata da ragioni di “trasparenza” e dalla necessità di approfondire le motivazioni della mancata erogazione degli stipendi al dipendenti interessati.
Ne era seguito un dibattito nel corso del quale il sindaco Fabrizio Quarto e l’assessore ai Servizi Sociali Maria Rosaria Guglielmi avevano riportato i provvedimenti adottati in merito dall’ufficio e l’esito della procedura di conciliazione tenutasi presso la prefettura di Taranto lo scorso 19 settembre.
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