
Ieri sera nella sempre splendida cornice della Chiesa Cattedrale si è scritta una bella pagina della storia di Castellaneta. Alla presenza di un nutrito gruppo di partecipanti, la confraternita dell' Addolorata ha presentato il libro "La Confraternita Di Maria SS. Addolorata", che ripercorre la propria storia dalla fondazione, avvenuta 287 anni fa, fino ai giorni odierni.
«La confraternita - ha esordito l'attuale priore Marina Gigante - è per me una seconda famiglia»; ha così messo in luce, con parole semplici ma sentite, l'essenza vera dell'appartenenza ad una fraternità che si sostanzia nell'aiuto reciproco e nella condivisione di valori e obiettivi. Perché, come ha ricordato il padre spirituale della Confraternita, don Andrea Cristella, le confraternite possono avere un futuro solo se non dimenticano mai, nel corso della loro storia, i principi, e dunque i valori, che ne sono alla base. «Solo così potranno rispondere alle sfide del mondo moderno ponendo l'attenzione alle nuove forme di disagio sociale».
Don Franco Alfarano, incaricato Diocesano per le Confraternite, ha voluto invece, nel suo intervento, tracciare a grandi linee la storia delle congreghe in Italia, non mancando di sottolineare, sulla stessa linea di chi lo ha preceduto al microfono, che esse non sono mere detentrici di feste e tradizioni locali, ma un'aggregazione di fedeli che hanno il desiderio di compiere insieme un cammino spirituale sotto il segno dei doveri di fede e carità a cui ogni sodale deve attenersi.
E' toccato all'autore del volume, l'architetto Aurelio Miccoli, chiudere la rosa degli interventi, ripercorrendo la storia della confraternita, nata nel 1727 per volontà del vescovo Bonaventura Blasio. Nonostante la penuria di documentazione l'architetto, al quale va il merito di aver così pubblicato la storia dei quattro sodalizi oggi esistenti in Castellaneta, ha saputo tracciare i quasi tre secoli di vita di un sodalizio che ha conosciuto alterne vicende: dagli anni di grande espansione (alla fine dell'800 i sodali erano ben '90) a momenti di grande difficoltà che si registrarono negli anni a cavallo fra le due guerre e ancor di più nel secondo dopoguerra, con una crisi latente che si protrasse fino agli anni '80 del secolo scorso.
Alla luce di quanto detto, appare ancor più meritevole l'opera di alcuni giovani che nel 1986 si prodigarono per la rinascita della fraternità, che crebbe ulteriormente nel 1993 con l'ingresso di nuovi confratelli. Nel 2007 la confraternita viene poi affidata alle mani femminili dell'attuale priore, la già citata Marina Gigante, che può dire, con giusto orgoglio, che «oggi la Confraternita è viva con un cuore che batte all'unisono con quello della Vergine Addolorata».
Rossella Tarquinio
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